Fmi rialza le stime di crescita Pil globale, Italia fanalino di coda

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Il Fondo Monetario Internazionale rileva per il nostro Paese un modesto +0,8%. Il giudizio sull'economia mondiale influenzato dall'incertezza della politica di Donald Trump

L'Italia resta al palo. Pur crescendo leggermente più delle attese nel 2017, il Belpaese è fanalino di coda di Eurolandia; con un Pil che quest'anno e il prossimo avanza di un modesto 0,8%. A scattare la fotografia dell'Italia è il Fondo Monetario Internazionale. Una nota positiva arriva dal debito, che cresce meno del previsto, attestandosi quest'anno al 132,8%; meno del 133,4% atteso in precedenza, per poi calare al 131,6% nel 2018 (sotto il 132% previsto).

Dall’Fmi messaggio a Trump

Al presidente americano Donald Trump, il Fondo Monetario Internazionale lancia indirettamente dei messaggi: di fronte alla "minaccia del protezionismo non bisogna capitolare, perché sarebbe un male per tutti”. Allo stesso tempo “non bisogna neanche lasciarsi tentare dalla deregulation finanziaria perché aumenta i rischi di nuove crisi”. L"incognita Trump” è una delle incertezze globali: la politica di bilancio americana, con l'atteso taglio tasse, può avere un impatto ben al di là dei confini statunitensi, con il rischio di innescare anche la corsa della Fed nell'alzare i tassi di interesse.

Stime di crescita mondiale in rialzo: è la prima volta in 6 anni

La ripresa mondiale - afferma il Fmi - "accelera con il 2017 e il 2018 che saranno decisamente migliori del 2016".  Secondo il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, “il pil globale crescerà del 3,5%, ovvero 0,1 punti percentuali in più rispetto alle stime di gennaio”. È la prima volta in sei anni che il Fondo rivede al rialzo le stime di crescita a breve. Nel 2018 la crescita accelererà al +3,6%. Restano però molti rischi al ribasso, fra i quali una possibile "guerra commerciale", ma anche l'incertezza politica in Europa che, dopo la Brexit, torna di nuovo a essere un banco di prova per i populismi, rafforzati dalla vittoria di Trump. Il Fondo mantiene le distanze dal voto in Francia e in Gran Bretagna, rimandando la decisione ai cittadini e dicendosi disponibile a lavorare con tutti i governi.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Gaining momentum? Global growth expected to rise from 3.1% in 2016 to 3.5% for 2017, 3.6% for 2018 <a href="https://twitter.com/hashtag/WEO?src=hash">#WEO</a> <a href="https://t.co/7bXzSIOnri">https://t.co/7bXzSIOnri</a> <a href="https://t.co/opkHA3dQ9g">pic.twitter.com/opkHA3dQ9g</a></p>&mdash; IMF (@IMFNews) <a href="https://twitter.com/IMFNews/status/854348895379308544">18 aprile 2017</a></blockquote>
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Dal Fondo plauso alla Bce

Pur non cantando vittoria sul rischio deflazione, che resta, il Fmi plaude alla politica monetaria accomodante della Bce e invita l'Europa a spingere sul pedale dell'acceleratore per la pulizia dei bilanci della banche, che continua a pesare in molti paesi, fra i quali l'Italia.

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