Squinzi: “Metterei la firma per la ripresa nel 2015”

Economia
Giorgio Squinzi
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Il presidente di Confindustria: “Serve ancora tempo e per farlo dobbiamo lavorare duro, mettendo mano a tutte le riforme che da tempo auspichiamo”. La ricetta per recuperare produttività: “Occorre lavorare di più”

Per la ripresa serve ancora tempo: il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi non la vede per l'anno prossimo, "salvo un miglioramento a fine anno", e, a Bruxelles per un convegno sulla competitività dell'industria
italiana, aggiunge: "Ci metterei la firma per il 2015". Per quella che Squinzi ha definito "una vera ripresa, dobbiamo lavorare duro come Paese, nel senso che dovremmo mettere mano a tutte le riforme che da tempo auspichiamo". Insomma, le previsioni ottimistiche del premier Mario Monti, che aveva parlato di ripresa nel 2013, non trovano d’accordo il numero uno di Confindustria.

“Lavorare di più per essere più competitivi” - Recuperare 10% di competitività "è il mio sogno" ammette però Squinzi. Ma come riuscirci? "Lavorando di più”, risponde il presidente di Confindustria, che rivela come l'associazione "sta lavorando ad una serie di proposte", di cui la prima è "qualche ora di lavoro in più, per adesso". Quanto? "Si fa presto a fare i conti se vogliamo recuperare il 10%".

“Lotta all’evasione giusta, ma deve essere attiva”
- La lotta all'evasione fiscale, prioritaria per il presidente del Consiglio, Mario Monti, "è sicuramente una delle cose giuste da fare" secondo il leader di Confindustria. Ma "personalmente penso che la lotta al sommerso vada portata avanti in maniera attiva con una serie di provvedimenti che stimolino l'emersione, non tanto con la repressione. Prendendo le targhe dei Suv o delle barche non credo si arrivi a risolvere il problema".
Ciò non toglie che, ha aggiunto Squinzi, questi possano essere considerati degli esempi: "noi imprenditori che non pratichiamo il sommerso - ha sottolineato - siamo i primi a chiedere" che si combatta l'evasione, "anche perché sono fenomeni distorsivi della concorrenza".

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