Atene chiede più tempo per le riforme, ma Merkel e Hollande mantengono ferma la loro posizione: "Ogni paese deve raggiungere i suoi obiettivi". Giovedì vertice franco tedesco e nei prossimi giorni incontri separati con Samaras
Poca flessibilità. E' questo che Angela Merkel e Francois Hollande, che si incontrano gioved 23 agosto per discutere sul futuro dell'Europa, possono, e vogliono, offire alla Grecia. I due leader incontreranno in incontri separati venerdì e sabato il primo ministro Greco Antonis Samaras, che ha attivato una iniziativa diplomatica con i vertici e i partner europei. Ma per il primo ministro greco le risposte non arriveranno a breve. Ieri Merkel e Hollande hanno avuto delle discussioni per mettere a punto una posizione comune da rappresentare a Samaras. "Io andrò a questi incontri con la convinzione che ogni partner deve raggiungere i propri obiettivi", ha detto la Merkel parlando con i giornalisti.
Stessi toni, anche se con qualche speranza in più, dalla sponda francese. Un assistente di Hollande ha spiegato che "il presidente ha sempre ribadito che per la Grecia è indispensabile mantenere i propri impegni, ma che, al tempo stesso, bisogna dare al paese una speranza di crescita". E' probabile che si possa arrivare ad una posizione comune a metà strada fra le due posizioni.
E qualche spiraglio di apertura inizia ad arrivare anche dai parlamentari tedeschi che appoggiano il governo Merkel. "Con la Grecia, noi non possiamo cambiare i contorni del pacchetto di aiuti o manipolare le condizioni [di concessione], ma io credo che si possano adattare certe cose dentro il pacchetto come i tassi di interesse e le scadenze dei crediti come è stato fatto con il primo pacchetto di aiuti" dice Northle Baethle portavoce per il bilancio della Cdu, il partito della Merkel.
Intanto, però, in attesa che il governo greco metta a punto il proprio piano di rientro, la cui valutazione dai parte della Troika è stata fatta slittare ad ottobre, i vertici europei continuano a mettere in guardia Atene. Ieri è stata la volta del presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Junker, il primo autorevole rappresentante della Ue a visitare la capitale greca per incontrare il primo ministro Samaras, dopo la sua nomina avvenuta in giugno. Al termine dell'incontro Junker ha detto che "che la Grecia ha un'ultima chance", di evitare il fallimento anche se la decisione dipende dalla Troika.
Stessi toni, anche se con qualche speranza in più, dalla sponda francese. Un assistente di Hollande ha spiegato che "il presidente ha sempre ribadito che per la Grecia è indispensabile mantenere i propri impegni, ma che, al tempo stesso, bisogna dare al paese una speranza di crescita". E' probabile che si possa arrivare ad una posizione comune a metà strada fra le due posizioni.
E qualche spiraglio di apertura inizia ad arrivare anche dai parlamentari tedeschi che appoggiano il governo Merkel. "Con la Grecia, noi non possiamo cambiare i contorni del pacchetto di aiuti o manipolare le condizioni [di concessione], ma io credo che si possano adattare certe cose dentro il pacchetto come i tassi di interesse e le scadenze dei crediti come è stato fatto con il primo pacchetto di aiuti" dice Northle Baethle portavoce per il bilancio della Cdu, il partito della Merkel.
Intanto, però, in attesa che il governo greco metta a punto il proprio piano di rientro, la cui valutazione dai parte della Troika è stata fatta slittare ad ottobre, i vertici europei continuano a mettere in guardia Atene. Ieri è stata la volta del presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Junker, il primo autorevole rappresentante della Ue a visitare la capitale greca per incontrare il primo ministro Samaras, dopo la sua nomina avvenuta in giugno. Al termine dell'incontro Junker ha detto che "che la Grecia ha un'ultima chance", di evitare il fallimento anche se la decisione dipende dalla Troika.