Secondo uno studio di via Nazionale, la frenata dei prestiti per l'acquisto dell'abitazione ha riguardato soprattutto i giovani (-30%) e gli immigrati. I DATI
Durante la crisi, "nel periodo 2008-2011 il numero di mutui concessi dalle banche per l'acquisto di abitazioni è diminuito di oltre il 20% rispetto al quadriennio 2004-2007". A fare i conti sono tre economisti della Banca d'Italia (Roberto Felici, Elisabetta Manzoli e Raffaella Pico), nello studio 'La crisi e le famiglie italiane'.
La frenata dei prestiti per l'acquisto dell'abitazione ha interessato soprattutto i giovani. "Nel quadriennio 2008-2011 il numero totale di contratti stipulati dagli individui con meno di 35 anni è diminuito di oltre il 30% rispetto al quadriennio 2004-2007".
La quota di mutui che fa capo alla classe di debito under 35 si è ridotta di 5,3 punti percentuali, scendendo al 36,4%, mentre l'età media dei mutuatari è aumentata di un anno, da 37,8 a 38,8 anni, fa sapere lo studio.
Insomma, spiega la ricerca, guardando all'età "il calo delle erogazioni ha interessato soprattutto i mutuatari più giovani", che "hanno risentito in misura maggiore del peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro e dell'adozione di politiche di affidamento più selettive da parte delle banche nei confronti della clientela caratterizzata da una più elevata rischiosità".
La riduzione dei prestiti erogati ai giovani risulta particolarmente marcata, precisa lo studio, anche perché ha seguito una fase espansiva: "Il contributo alla crescita complessiva del numero dei mutui concessi tra il 2004 e il 2007 da parte della clientela con meno di 44 anni di età era stato di circa tre quarti".
Quindi a partire dal 2008 la tendenza si è praticamente invertita. Un'altra categoria particolarmente colpita è rappresentata da mutuatari originari di Paesi non appartenenti all'Unione Europea. Nel periodo 2004-2007 i clienti originari di Paesi extracomunitari, è scritto nella ricerca, "rappresentavano l'8,2% del totale dei mutui erogati; negli anni 2008-2011 la quota è scesa al 4,5%", nonostante un progressivo aumento della fetta di popolazione extracomunitaria sul totale dei residenti in Italia. Il calo ha riguardato soprattutto i mutui erogati a clienti provenienti dal Nord Africa.
La frenata dei prestiti per l'acquisto dell'abitazione ha interessato soprattutto i giovani. "Nel quadriennio 2008-2011 il numero totale di contratti stipulati dagli individui con meno di 35 anni è diminuito di oltre il 30% rispetto al quadriennio 2004-2007".
La quota di mutui che fa capo alla classe di debito under 35 si è ridotta di 5,3 punti percentuali, scendendo al 36,4%, mentre l'età media dei mutuatari è aumentata di un anno, da 37,8 a 38,8 anni, fa sapere lo studio.
Insomma, spiega la ricerca, guardando all'età "il calo delle erogazioni ha interessato soprattutto i mutuatari più giovani", che "hanno risentito in misura maggiore del peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro e dell'adozione di politiche di affidamento più selettive da parte delle banche nei confronti della clientela caratterizzata da una più elevata rischiosità".
La riduzione dei prestiti erogati ai giovani risulta particolarmente marcata, precisa lo studio, anche perché ha seguito una fase espansiva: "Il contributo alla crescita complessiva del numero dei mutui concessi tra il 2004 e il 2007 da parte della clientela con meno di 44 anni di età era stato di circa tre quarti".
Quindi a partire dal 2008 la tendenza si è praticamente invertita. Un'altra categoria particolarmente colpita è rappresentata da mutuatari originari di Paesi non appartenenti all'Unione Europea. Nel periodo 2004-2007 i clienti originari di Paesi extracomunitari, è scritto nella ricerca, "rappresentavano l'8,2% del totale dei mutui erogati; negli anni 2008-2011 la quota è scesa al 4,5%", nonostante un progressivo aumento della fetta di popolazione extracomunitaria sul totale dei residenti in Italia. Il calo ha riguardato soprattutto i mutui erogati a clienti provenienti dal Nord Africa.