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Cortina non ci sta. Il blitz del 30 dicembre degli uomini dell'Agenzia delle entrate, e i numeri diffusi il 4 gennaio sul boom degli scontrini fiscali emessi quel giorno e sui "furbetti del fisco" pizzicati nella località turistica, non vanno giù a molti cittadini. Che adesso temono il fuggi-fuggi dei turisti.
Il sindaco Andrea Franceschi è categorico: “Non ce la siamo presa per i controlli fiscale o per la lotta all’evasione che è sacrosanta - spiega a SkyTG24 - Ce la siamo presa per il modo molto plateale con cui sono stati portati avanti qui a Cortina. Fermare le automobili così, ricordava più Hollywood che un paese normale. Sono informazioni che l’Agenzia delle entrate avrebbe potuto avere incrociando i dati dell’Aci”.
Intanto la notizia dei 42 possessori di auto di lusso fermati che dichiarano un reddito inferiore a 30 mila euro, insieme al boom delle vendite dello scorso 30 dicembre (che ha spinto l'Agenzia delle entrate a ironizzare: "Portiamo fortuna"), hanno scatenato un'accesa discussione nell'opinione pubblica.
Ma non solo. Il terremoto provocato dal blitz di San Silvestro a Cortina fa tremare anche le altre località turistiche di elite. A Courmayeur, in Valle d'Aosta, comincia a serpeggiare il timore di una visita degli ispettori dell'Agenzia delle entrate. "Accadesse durante il pienone di queste vacanze - commenta il presidente degli albergatori di Courmayeur, Alessio Berthod - sarebbe penalizzante. I nostri turisti stranieri non capirebbero questa bizzarra iniziativa". Il giudizio di Berthod sui controlli a Cortina non è positivo: "Come potremmo spiegare agli inglesi, ai francesi, agli americani un clima da Stato di polizia nei giorni di Capodanno? Si chiederebbero ciò che ci chiediamo anche noi: a cosa servono?".
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Il sindaco Franceschi a SkyTG24: "Non ce la siamo presa per i controlli ma per il modo plateale con cui sono stati fatti. L’Agenzia avrebbe potuto ottenere in altri modi le stesse informazioni". Ma intanto ora tremano anche le altre località turistiche