Napolitano fa economia: risparmierà in tre anni 15 milioni

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A tanto ammonterà la cifra che il Quirinale, in segno di austerity, restituirà al ministero dell'Economia. Si tratta del 10% di tutte le spese complessive del Colle più alto di Roma

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Circa 15 milioni di euro saranno restituiti dalla presidenza della Repubblica al ministero dell'Economia per effetto delle economie di spesa realizzate dal Quirinale. E' quanto emerge dalle note di bilancio pubblicate sul sito della presidenza della Repubblica.
"In conformità alle determinazioni assunte dagli organi costituzionali -si legge nelle pagine web del Quirinale- il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica si impegna a restituire complessivamente al Ministero dell'economia e delle finanze nel corso del triennio 2011-2013 la somma di 15.048.000 euro, pari al 6,6 per cento della dotazione (e al 10 per cento della spesa complessiva al netto di quella pensionistica, analogamente alle altre amministrazioni pubbliche)".

All'importo conseguente alle misure attuative della manovra del Governo "si aggiungono quindi 5.369.400 euro a carico delle economie realizzate con le misure autonomamente adottate nel corso del settennato fino al 2010. La restante parte delle suddette economie, pari a 42.750.004 euro, è in misura prevalente riassorbita dal congelamento della dotazione al livello del 2008 per il periodo 2010-2013 e per la parte residua destinata a finanziare un bilancio che prevede una eccedenza della spesa rispetto a tale dotazione nonché a precostituire un fisiologico fondo di riserva, considerato che dal 2014 cesseranno gli effetti della manovra e tenderanno ad esaurirsi quelli delle altre misure di contenimento della spesa".

Le economie conseguite con le misure più significative adottate autonomamente nel periodo che va dall'inizio del settennato al 31 dicembre 2010 "ammontano complessivamente a 48.119.404 euro. Le economie derivanti dalle misure attuative della manovra finanziaria adottata dal Governo con il decreto-legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 dello stesso anno -si legge sul sito del Quirinale- ammontano complessivamente nel triennio a 9.678.600 euro, a seguito del prelievo del 5 e del 10 per cento sugli stipendi superiori a 90.000 e 150.000 euro, nonché per il mantenimento del blocco dell'adeguamento delle retribuzioni e delle pensioni al tasso di inflazione programmata e per il blocco delle progressioni automatiche di anzianità dei livelli stipendiali più elevati".

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