
A Venezia l’acqua alta da record non ha provocato danni solo a importanti monumenti storici, ma anche a molti cittadini, dai privati agli esercenti commerciali. Ora i negozianti con i locali completamente allagati cercano di ripartire, ma in molti casi si stimano costi altissimi

In tanti cercano di tirare fuori l'acqua dal proprio il negozio cercando di salvare il salvabile e rassegnandosi a buttare tutto ciò che è andato compromesso

Oltre ai prodotti andati perduti dopo essere stati sommersi dall'acqua ci sono anche i danni alle strutture

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, arrivato a Venezia, ha fatto sapere che il governo si sta muovendo per prestare subito aiuto a tutti i cittadini e i negozianti coinvolti

Sarebbero già pronti indennizzi fino a 5mila euro per i privati cittadini e fino a 20mila euro per gli esercenti commerciali

Nel caso di danni più ingenti, ha detto Conte, "ovviamente li quantificheremo con più calma e dietro istruttoria tecnica potranno essere liquidati"

Intanto il Consiglio dei ministri adotterà un decreto che dichiarerà lo stato di emergenza a Venezia

È ancora difficile fare una stima dei danni complessivi, con molti negozianti che stanno scoprendo proprio in queste ore lo stato dei propri esercizi
















Completamente allagato anche il Gran Caffè Quadri, lo storico caffé in piazza San Marco della famiglia Alajmo, proprietaria anche del ristorante da tre stelle Michelin "Calandre" di Rubano, in provincia di Padova

L'ondata di marea ha invaso le cucine del retro, nonostante la vasca che avrebbe dovuto proteggere dall'acqua, con danni ingentissimi, mentre i locali di piano terra del ristorante firmato da Philippe Starck, affacciati sulla Piazza, sono stati sommersi da 102 centimetri d'acqua

"Quando arrivano 50-60 centimetri possiamo farcela - ha spiegato Alajmo all'Ansa - ma con una marea così, con un'onda che sbatteva impazzita contro le nostre vetrine, non c'è stato nulla da fare. Le cucine sono fuori uso, siamo al momento senza corrente"






