
La famiglia di Stefano Cucchi ha accolto con commozione la sentenza della Corte d'assise di Roma, arrivata dieci anni dopo quell’ottobre 2009 in cui il geometra 33enne fu arrestato per droga e poi morì sette giorni dopo all’ospedale Pertini. A ucciderlo, hanno detto i giudici, sono stati due carabinieri, condannati ciascuno a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. Un altro carabiniere, dopo la sentenza, ha baciato la mano di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano

I due carabinieri condannati sono Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo, della stazione Appia: secondo i giudici, durante il fotosegnalamento picchiarono Stefano tanto violentemente da portarlo una settimana dopo alla morte

Dopo la sentenza, un carabiniere si è avvicinato a Ilaria Cucchi e le ha prima stretto la mano e poi gliel'ha baciata

"L'ho fatto perché finalmente dopo tutti questi anni è stata fatta giustizia", ha detto il militare, commosso, per spiegare il baciamano. “Chi sbaglia paga e doppiamente se porti la divisa", ha aggiunto. Ha spiegato si aver assistito spesso ai processi legati alla morte di Stefano Cucchi e di aver conosciuto, in questi anni, la famiglia

La lettura della sentenza per i carabinieri, due dei quali condannati per omicidio preterintenzionale

La commozione di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, dopo la sentenza

Commossi anche i genitori di Stefano Cucchi

"Un po' di sollievo dopo 10 anni di dolore e di processi non veri", ha commentato la mamma di Stefano Cucchi

"Stefano è stato ucciso, questo lo sapevamo e lo ripetiamo da 10 anni. Forse ora potrà risposare in pace", ha commentato invece Ilaria Cucchi

Nella stessa giornata è arrivata anche la sentenza d'Appello per cinque medici del Pertini: una dottoressa è stata assolta e per quattro è stato dichiarata la prescrizione del reato di omicidio colposo

Il presidente della Corte Vincenzo Capozza durante la lettura della sentenza per i cinque carabinieri

Tra gli imputati anche Francesco Tedesco (unico presente in aula), che nel 2018 decise di parlare e di raccontare quanto aveva visto nella caserma Casilina, dove ci fu il pestaggio. Per lui è caduta l'accusa di omicidio preterintenzionale, ma è stato condannato a due anni e mezzo per l'accusa di falso

Il maresciallo Roberto Mandolini è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per la falsificazione del verbale di arresto, mentre per Vincenzo Nicolardi - il quinto militare imputato - la contestazione di calunnia è stata riqualificata in falsa testimonianza

"Stefano è morto per colpa di quelli che lo hanno pestato, stava bene prima di essere arrestato ed è stato restituito cadavere. Siamo particolarmente commossi perché era una verità evidente. Sono passati dieci anni di vita che abbiamo perso tutti", ha detto Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi

"Ci sono voluti 10 anni ma abbiamo mantenuto la promessa fatta a Stefano. Quando l'ho visto per l'ultima volta era morto sul tavolo dell'obitorio e gli ho fatto la promessa che saremmo andati fino in fondo", ha ricordato tra le lacrime Ilaria Cucchi dopo la sentenza della Corte d'Assise