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Incendi, le news. Meloni: "Italia messa a dura prova da roghi e maltempo"

©Ansa

Il Sud combatte contro il fuoco. Focolai ancora attivi nel Palermitano. Nel Catanese le fiamme hanno attaccato la pineta di Nicolosi e la Timpa di Acireale. Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale. "Gli incendi e i disastri metereologici degli ultimi giorni hanno messo e mettono a dura prova l'Italia. Io sono sinceramente vicina al dolore di chi ha perso i propri cari". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Domani alla Camera informativa di Musumeci 

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Vigili del fuoco, 4mila interventi tra roghi e maltempo

Giornate di superlavoro per i Vigili del fuoco, impegnati  sul fronte dei roghi al Sud e per il maltempo al Nord. Negli ultimi 3 giorni (dato aggiornato alle 9 di oggi) hanno svolto 1.938 interventi contro gli incendi boschivi: 710 in Sicilia, 407 in Calabria, 281 in Sardegna e 540 in Puglia. Mobilitate 6mila unità di personale e quasi 1.500 mezzi, tra i quali 14 Canadair e 2 elicotteri Erickson S64. Per il maltempo in Lombardia gli interventi sono stati 2.077. Impegnate 2.900 unità di personale e 500 mezzi. 

In Sicilia "lento e progressivo miglioramento"

La situazione incendi "è in lento e progressivo miglioramento in buona parte della Sicilia, grazie anche al miglioramento delle condizioni ambientali". Lo sottolinea la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco. Criticità si registrano ancora nelle provincie di Palermo, Catania, Siracusa e Messina. In particolare, a Palermo, ci sono 16 interventi e le aree ancora interessate sono quelle di Cefalù, Piana degli Albanesi, Bellolampo. "Sul campo - si dice in una nota - stanno operando 24 squadre del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Palermo, supportate dalla Sezione Operativa AIB della Direzione Regionale Toscana". 

Incendi in Puglia, a Vieste riapre la litoranea verso Mattinata

E' stata riaperta al traffico la litoranea di Vieste, nel Foggiano, chiusa da ieri pomeriggio a seguito dell'incendio divampato in località baia San Felice. La strada conduce da Vieste a Mattinata. A causa del rogo ieri erano stati evacuati circa duemila turisti che questa mattina, dopo il parere favorevole dei vigili del fuoco, sono rientrati nelle tre strutture ricettive che avevano dovuto lasciare. Sono ancora in corso le ultime operazioni di bonifica del territorio, con lo spegnimento di piccoli focolai nei pressi della baia con l'intervento di personale da terra. I canadair, in azione da questa mattina alle 7.45, non sorvolano più l'area. 

Incendio sul Morrone in Abruzzo, aperta inchiesta

La Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo d'inchiesta contro ignoti sul rogo che sta devastando il Monte Morrone per la seconda volta nel giro di sei anni. La nuova inchiesta è scattata a seguito del sopralluogo svolto sul posto dal procuratore capo della Repubblica, Luciano D'Angelo e dal sostituto, Edoardo Mariotti. I primi rilievi svolti dai carabinieri forestali avrebbero portato ad individuare il punto d'innesco dell'incendio nei pressi dell'ex cava di Bagnaturo. I militari stanno inoltre cercando eventuali fototrappole collocate nella zona per ricostruire tutti i movimenti delle auto e delle persone nelle ultime ore sul bacino della zona pedemontana, ma l'operazione si annuncia abbastanza complicata. Secondo il Parco Nazionale della Maiella sarebbero almeno 500 gli ettari di bosco distrutti dalle fiamme nel solo pomeriggio di ieri. Il rogo, che si estende su un'area di ottomila metri quadrati, ha raggiunto il rifugio del Colle delle Vacche che è stato toccato dalle fiamme, ma è rimasto intatto. Le operazioni di contenimento sono riprese questa mattina all'alba. Al momento sono circa 50 le squadre al lavoro tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile e unità specifiche del Parco più le forze dell'ordine che stanno presidiando il territorio e per tutta la notte hanno assicurato vigilanza nelle zone sensibili. Sono inoltre in funzione un elicottero e un canadair che hanno effettuato diversi sganci d'acqua. L'obiettivo è quello di contenere il rogo per gestire il fronte nelle ore centrali della giornata che prevedono un rialzo delle temperature. Per le abitazioni è scattata la messa in sicurezza tramite mezzi agricoli. Chiuse due strade per ragioni di ordine pubblico.

Nel Reggino ancora attivi una decina di roghi

Sono durate tutta la notte le operazioni di spegnimento e di bonifica del palazzo coinvolto nell'incendio sviluppatosi ieri all'interno di un deposito di materiale ligneo di una falegnameria oramai chiusa da tempo, nella frazione pedemontana di Mosorrofa (RC). Due squadre composte da 5 uomini e coadiuvate da 4 automezzi hanno spento i numerosi focolai dell'incendio che ha distrutto numerosi appartamenti e qualche locale commerciale. Solo all'alba di oggi sono riusciti a bonificare e mettere in sicurezza tutta l'area, scongiurando anche il coinvolgimento dei locali di una farmacia all'interno della quale erano depositate alcune bombole di ossigeno terapeutico. Nonostante l'evidente calo delle temperature, i vigili del fuoco reggini sono ancora impegnati nello spegnimento di una decina di roghi attivi in tutta la provincia. 

Quasi 2mila interventi vigili fuoco al Sud in 3 giorni

Sono stati quasi 2mila (1.938 per la precisione) gli interventi effettuati dai vigili del fuoco nelle Regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna) in 3 giorni - da domenica 23 luglio ad oggi 26 luglio - per lo spegnimento degli incendi boschivi. In Sicilia sono stati effettuati 710 interventi, e 240 restano in coda, con un impiego di 3.129 uomini e oltre 700 mezzi, 4 canadair CL415 e 1 elicottero Erickson S64. In Puglia, 540 gli interventi effettuati con 932 uomini, oltre 200 mezzi e 2 canadair. In Calabria sono stati effettuati 407 interventi, con un impiego di 1.718 uomini, oltre 400 mezzi, 6 canadair e 1 elicottero Erickson S64. Infine, in Sardegna, 281 gli interventi, 550 uomini, 90 mezzi e 2 canadair. 

Lagalla, 'fatti miracoli, ma forze in campo sono poche'

"C'è stato un grande impegno da parte tutte le forze in campo e delle istituzioni, sono stati fatti dei miracoli, ma le forze in campo sono poche. Occorre una strategia di difesa nazionale e sistemica. I Canadair sono potuti intervenire solo di mattina perché di notte non volano e gli elicotteri non si sono alzati per problemi con le correnti aeree. Ho visto il fuoco vicino alle case e ho avuto paura". Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, parlando con l'ANSA sugli incendi nel capoluogo siciliano.

Lagalla, solidarietà e vicinanza a Palermo da Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, per esprimere "grandissima vicinanza a tutto il territorio" e per chiedere di "essere tenuto costantemente informato sull'evolversi della situazione". Lo ha rivelato il primo cittadino di Palermo parlando con l'ANSA sugli incendi nel capoluogo siciliano.

Mattarella, ora agire su clima, serve azione congiunta Ue

"La presidente della Grecia Katerina Sakellaropoulou ed il presidente Sergio Mattarella hanno avuto un colloquio telefonico in cui hanno espresso forte preoccupazione per l'emergenza climatica. Sakellaropoulou ha sottolineato la necessità di un'iniziativa congiunta da parte dei Paesi dell'Europa del Sud per affrontare i rischi climatici nel Mediterraneo. Mattarella ha risposto positivamente alla proposta. Grecia e Italia possono creare un fronte comune per sensibilizzare l'Ue, gli altri Paesi del Mediterraneo e  la comunità internazionale, al fine di agire più rapidamente ed efficacemente". Lo si legge in una nota. 

Lagalla, incendi dolosi, reati come mafia contro umanità

"Mio padre che era ingegnere dei vigili del fuoco diceva che l'autocombustione non esiste, se non in casi rarissimi. La pluralità di focolai degli ultimi giorni lascia pensare ad atti dolosi, all'azione di scelleratezza assoluta che distrugge territorio e ambiente, fatti contro la nostra comunità che ne è vittima. Sono reati gravi come quelli mafiosi, sono reati contro l'umanità. ". Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, parlando con l'ANSA sugli incendi nel capoluogo siciliano.

A fuoco la riserva di Pantalica nel Siracusano

Nonostante la tregua del caldo, con un abbassamento delle temperature, un incendio sta interessando una zona boschiva della riserva naturale di Pantalica, in provincia di Siracusa. In azione, c'è il personale della Forestale, impegnato ad arginare le fiamme, che minacciano la vegetazione. Si è invece allentata la tensione a Melilli, il centro industriale che sovrasta il Petrolchimico di Siracusa,

dove ieri si sono creati numerosi focolai che hanno costretto il sindaco a disporre l'evacuazione di circa mille persone e a firmare in serata un'ordinanza per di fatto chiudere l'area commerciale di contrada Spalla. 

Coldiretti, 15 anni per ricostruire i boschi distrutti

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all'ambiente, all'economia, al lavoro e al turismo. E' quanto stima la Coldiretti sugli effetti degli incendi divampati in Italia che hanno distrutto centinaia di ettari di alberi e macchia mediterranea, dalla Sicilia alla Calabria fino alla Puglia spinti dal caldo record. Le alte temperature e l'assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l'innesco dei roghi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati.  "Nelle aree bruciate dagli incendi - sottolinea la Coldiretti - saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde. Ogni rogo - stima la Coldiretti - costa agli italiani oltre diecimila euro all'ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature e siccità, a preoccupare - sottolinea la Coldiretti - è la disattenzione e l'azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente". 

Caldo: Schillaci, spero arrivi presto protocollo per lavoratori

"Abbiamo dato un supporto tecnico al protocollo e spero si possa arrivare a una soluzione. Oggi la temperatura fortunatamente è in calo e quindi non avremo prossimamente i picchi di caldo toccati negli ultimi dieci giorni". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine dell'evento organizzato da Legacoop Alimentare, in merito al protocollo per l'adozione delle misure di contenimento dei rischi derivati dalle alte temperature negli ambienti di lavoro. 

A Palermo brucia una bara durante veglia funebre in casa

Le fiamme partite dai monti e arrivate ieri fino alle abitazioni, nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo, hanno avvolto una casa dove era in corso una veglia funebre. I parenti sono fuggiti abbandonando la bara, che è bruciata. E' successo in largo delle Petralie. Ieri i residenti, memori di quanto accaduto in passato, avevano invocato l'intervento dei soccorsi mentre le fiamme, spinte dal vento, raggiungevano l'abitato. In quel momento tutte le squadre antincendio erano impegnati in altri fronti. I primi ad arrivare sono stati gli agenti di polizia che in qualche modo hanno fronteggiato le fiamme e fatto evacuare le persone dalle abitazioni. Numerose sono state le case danneggiate e le auto andate in fumo nel quartiere periferico di Palermo. 

Salvini in costante contatto con i sindaci

Il vicepremier e ministro Matteo Salvini è in costante contatto con amministratori locali e istituzioni per verificare la situazione incendi al Sud e le conseguenze del maltempo al Nord con particolare riferimento alle ripercussioni sui trasporti. Il dossier principale, a questo proposito - riferisce il Mit in una nota - è l'aeroporto di Catania "su cui si sta lavorando per un rapido ritorno alla normalità". Rispetto ai roghi, Salvini si è confrontato con il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto che sta utilizzando con successo dei droni capaci di individuare i piromani.


Incendi in Puglia, arcivescovo 'nel Foggiano gesti criminali'

"Il forte vento e l'erba inaridita per la calura e per mancanza di piogge, hanno alimentato gli incendi e i disagi, ma va denunciato con chiarezza che i roghi sono provocati da mani fomentatrici di odio verso il Creato e la popolazione: si tratta di gesti criminali, motivati da una pura logica criminale. Le azioni individuali devono essere sempre attente e rispettose del Creato, che adorna il nostro meraviglioso Gargano ricco di boschi, pinete, spiagge, luoghi panoramici, camping, piazze, vicoli e strade, con gesti e scelte che ci rendono operatori di Giustizia e Pace". Così l'arcivescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, dopo gli incendi che si stanno sviluppando in provincia di Foggia. "Mi rivolgo oggi ai numerosi turisti che oltre alla paura dell'incendio hanno subito gravi disagi e difficoltà: care amiche e amici - afferma - vi chiedo perdono per quanto accaduto e sono al vostro fianco, al fianco delle vittime dell'ingiustizia ambientale e climatica". "Urge, tuttavia", sottolinea ancora Moscone, "trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società. Invito tutti ad accogliere realmente l'appello lanciato dal Pontefice di alzare la nostra voce per fermare questa ingiustizia verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico". L'arcivescovo conclude rivolgendosi ai sindaci di Monte Sant'Angelo, Vieste, Cagnano Varano, ai quali "oltre che porgere solidarietà, appoggio pienamente l'opera fattiva da loro svolta e condivido la loro denuncia dei gravi misfatti operati in più luoghi del nostro amato Gargano da mani di criminali che distruggono la nostra bella terra e mettono a repentaglio l'economia turistica del territorio che mostra nell'accoglienza di milioni di persone, autentica professionalità e sensibilità". 

Il sindaco di Palermo a Sky TG24: "Canadair in azione, fiamme vicino alla costa"

Così Roberto Lagalla, primo cittadino di Palermo, dove si continua a combattere contro i focolai ancora attivi.

Incendi in Puglia, sindaco Vieste 'c'è la mano dei piromani'

"Bisogna fermare la mano di questi criminali. Bisogna trovare un modo per arginare questi episodi". Così il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, sull'incendio che da ieri ha bruciato numerosi ettari di macchia mediterranea nei presi della baia San Felice, in provincia di Foggia, provocando anche l'evacuazione di duemila turisti da tre strutture ricettive. Il primo cittadino è certo che "dietro questi episodi ci sia la mano dei piromani, anche perchè già ieri mattina all'alba un altro incendio ha interessato alcuni camping presenti sul lungomare Mattei nel centro di Vieste, poi nel pomeriggio baia San Felice che già una decina di giorni prima era stata interessata da un incendio". "Alle 7.45 di stamani - continua Nobiletti - è giunto il canadair e ha iniziato i lanci di acqua su un fronte di fuoco ancora accesso nei pressi di un punto della baia impervio, difficile da raggiungere con i mezzi da terra. Non si può stare con una disponibilità ridotta di mezzi aerei. Se ieri fosse intervenuto subito un canadair avremmo evitato di dover guardare il fuoco avanzare e distruggere parte di macchia mediterranea". Stamani, intanto, i turisti stanno facendo rientro nelle tre strutture ricettive evacuate. "Sono tutte agibili, non hanno subito conseguenze e gli ospiti possono tornare tranquillamente - continua il primo cittadino - voglio ringraziare tutti coloro che da ieri sono impegnati nel fermare le lingue di fuoco, nelle attività di bonifica, vigili del fuoco, forze dell'ordine, volontari della protezione civile, cittadini e personale delle strutture ricettive che hanno fornito assistenza e ricovero ai turisti". 

Sindaco di Palermo a Sky TG24: "Origine incendi non può che essere dolosa"

Così Roberto Lagalla, primo cittadino di Palermo, dove si continua a combattere contro i focolai ancora attivi.

A Lecce si contano i danni, distrutti 100 ettari

A Lecce si contano dei danni dopo il vasto incendio che ieri ha distrutto oltre 100 ettari di terreno nella marina di San Cataldo. Resistono ancora focolai attivi, la pineta, o quello che ne resta, è ancora invasa dal fumo e sul posto continuano a operare protezione civile, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine. La situazione è al momento sotto controllo, e si pensa a calcolare i danni, che appaiono ingenti, non solo al patrimonio ambientale ma anche a beni privati, con molte automobili brucate e case danneggiate.