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Palermo, 200mila persone per le celebrazioni della Santuzza

Cronaca

Raffaella Daino

Un lungo serpentone di persone si snoda lungo le strade  del centro della città per festeggiare Santa Rosalia, la Santuzza, che secondo quanto narra la leggenda nel 1624 liberò Palermo dalla peste.  Dal sagrato della cattedrale, al passaggio del carro, l'invettiva contro i mercanti della droga e Cosa nostra lanciata dall'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice:  "Chi compra e traffica droga rimpingua le casse della mafia e i mafiosi sono predatori che illudono di felicita' e distruggono vite". 

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Nella notte di Rosalia, nel Festino numero 399 in onore della patrona della città, tanto amata dai palermitani, duecentomila persone seguono il carro, realizzato con materiali riciclati, con una grande luna di 12 metri che attraversa la citta' dal Piano di Palazzo dei Normanni fino al mare (nelle immagini girate da Tgs alcuni momenti della festa).  La luna, simbolo arcaico legato a diverse culture, legata alla sfera dell'immagine femminile, simbolo di intuizione e di fecondita', di purezza ma anche di ombra, di eternita' e di luce divina e di rigenerazione. 

 

Una festa in cui Fratel Biagio Conte, il missionario laico fondatore della cittadella dei poveri morto a gennaio, è la figura centrale, insieme a quella di padre Pino Puglisi, nel trentennale dell'uccisione dell'educatore di generazioni di giovani e parroco di Brancaccio da parte della mafia, il 15 settembre 1993.

 

 "Rosalia pellegrina di speranza" è il titolo di questa edizione che introduce la città nell'Anno Giubiliare Rosaliano, i quattro secoli dalla processione del 1624, che secondo quanto narra la leggenda liberò Palermo dalla peste  che stava decimando la popolazione.

L'invettiva dell'arcivescovo

 

"Siamo qui per festeggiare Santa Rosalia, ma anche per ricordare i nostri giovani vittime della droga". Sono le parole dell'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, davanti alla statua di Santa Rosalia. "La nostra Santuzza vuole essere con noi e ci annunzia che Dio è con noi. Rosalia, con Biagio Conte, ci ricorda un altro uomo, don Pino Puglisi che è stato ucciso 30 anni fa da mano mafiosa. Ma non siamo qui solo per una festa esterna. Oggi Rosalia ci ricorda la morte di Giulio, vittima del crack a 19 anni. Dobbiamo aprire gli occhi, non dobbiamo avere paura. La mafia vuole 5 euro a dose", ricordando la morte di un giovane per crack. "I nostri figli vengono illusi. Chi usa droga rimpingua le tasche della mafia.- ha affermato - Noi adulti dobbiamo chiedere perdono perché siamo distratti, perché abbiamo dimenticato le cose essenziali. Abbiamo dimenticato che Dio ci illumina. Rosalia questo vuole da noi".

 

I ringraziamenti del sindaco di Palermo

 

"Una grande manifestazione popolare che ha fatto gioire e stare insieme oltre 200 mila persone" ha detto il primo cittadino Roberto Lagalla. "Tanti e doverosi i ringraziamenti, a cominciare dall’assessorato alla Cultura che ha messo insieme e coordinato i soggetti che hanno reso indimenticabile la festa: dagli organizzatori, l’Accademia di Belle arti, gli attori e gli artisti fino alle associazioni di categoria che hanno partecipato all’evento. Un grazie particolare anche alle forze dell’ordine, alla Protezione civile e alle associazioni di volontariato per il massimo impegno al fine di garantire la sicurezza di cittadini e turisti, senza dimenticare le squadre di Rap e Reset subito al lavoro per ripulire le strade.