Alberto Stasi lavora fuori dal carcere: fa il contabile e da 4 mesi esce ogni giorno

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Il 39enne, che sta scontando la condanna a 16 anni per l'omicidio della fidanzata avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia), è stato ammesso dal tribunale di sorveglianza di Milano al lavoro esterno. Svolge mansioni contabili e amministrative, con rigide prescrizioni sugli orari di uscita e di rientro in cella, sui mezzi di trasporto che può utilizzare e sugli itinerari da seguire

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Da quattro mesi Alberto Stasi esce dal carcere di Bollate per andare a lavorare come contabile. Il 39enne, che dal dicembre 2015 è recluso per scontare la condanna a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia), è stato ammesso dal tribunale di sorveglianza di Milano al lavoro esterno. A riportare la notizia è il Corriere della Sera.

Il lavoro di Stasi fuori dal carcere

Stasi svolge mansioni contabili e amministrative, con rigide prescrizioni sugli orari di uscita e di rientro in cella, sui mezzi di trasporto utilizzabili, sugli itinerari dai quali non discostarsi e sui controlli. Il 39enne ha il fine pena nel 2030, ma per buona condotta con lo scomputo di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi lo può anticipare nel 2028, con possibilità di chiedere l'affidamento in prova dal 2025.

Un fermo immagine di un video che mostra Alberto Stasi per la prima volta parla pubblicamente in un'aula di giustizia dopo la condanna definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio di Chiara Poggi. Lo ha fatto a Milano come parte offesa in un processo a carico di Maria Grazia Montanti, accusata di diffamazione e minacce aggravate pubblicate sulla pagina Facebook 'Delitto Garlasco: giustizia per Chiara Poggi' di cui lei era una delle amministratrici. Milano, 15 novembre 2017. ANSA/ FRAME VIDEO/FRANCESCA BRUNATI

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Il risarcimento alla famiglia Poggi

Nel 2015 la condanna definitiva per Stasi, dopo le assoluzioni annullate del 2009 e 2011, era arrivata a 16 anni attraverso la riduzione di un terzo della pena. A favore dei genitori di Chiara Poggi era stato fissato un milione di euro di danni e 150 mila euro di spese legali. Il 39enne, spiega ancora il quotidiano, pur continuando a respingere il verdetto, nel 2018 ha raggiunto in sede civile con la famiglia Poggi un accordo che lo impegna a risarcire 700mila euro, metà già liquidati e metà promessi con detrazioni mensili sugli stipendi del lavoro prima in carcere e poi fuori. 

L'avvocato Angelo Giarda, difensore di Alberto Stasi, esce dalla Corte di Cassazione, Roma, 11 dicembre 2015.
ANSA/GIUSEPPE LAMI

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