Le scuse del sindaco di Forlì
Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, domenica scorsa nel corso di una messa si è scusato con i suoi concittadini. Oggi al Corriere della Sera ha spiegato: "Abbiamo dovuto dare delle priorità d'intervento, salvare prima chi rischiava la vita, i diversamente abili o i bimbi. So che andava fatto ma dovevano essere soccorsi tutti, insieme: da qui le mie scuse". "Abbiamo dato fondo a tutte le nostre forze, ma immagino che avremo commesso errori – ha aggiunto –. La situazione era tale che erano sbalorditi anche i professionisti del soccorso. Per 10 anni sono stato sindaco di Meldola, 10mila abitanti. Dal 2019 lo sono di Forlì, 12 volte più grande. Oggi ho 68 anni e non mi importa più nulla di apparire in prima fila. Non bisogna innamorarsi del proprio ruolo che, comunque, è per tutti a tempo. Con umiltà penso a dare risposte concrete a chi ha perso tutto. Se penso a loro piango. Una vittima, per me, è come se morisse il mondo: tre sono una tragedia insopportabile". Poi il sindaco ha concluso: "Piango anche per aver visto tante 'montagne': li chiamano rifiuti ma per me sono vite scomparse. Sacrifici costruiti in centinaia di anni cancellati in un attimo. In una via ho visto dei quaderni affiorare da una massa di fango e li ho tirati fuori. Andavano dagli anni Cinquanta agli Ottanta. Quella famiglia li aveva conservati orgogliosamente per 70 anni e, ora, ha perso tutto".