Ragazzo down viene fatto scendere dall'aereo dopo un malore, i genitori sporgono denuncia

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E' successo a Phuket, in Thailandia, su un aereo della Qatar Airways. Il padre del portatore di handicap ha raccontato al Corriere della Sera che dopo il malore del figlio, avuto prima del decollo, sono arrivate le hostess dicendo che sarebbe intervenuto un medico. Invece poco dopo è stato chiesto a loro di scendere dall'aereo

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Tutto è iniziato il 5 marzo, quando di ritorno dalle vacanze in Cambogia e in Thailandia, imbarcatosi con la famiglia a Phuket su un aereo della Qatar Airways, destinazione prima Doha e poi Roma, Leonardo Lotti, 31 anni di Piombino, affetto dalla sindrome di down è stato costretto a scendere subito dall’aereo insieme ai genitori e ad un compagno di viaggio. Il motivo: prima del decollo il ragazzo si è sentito male, ha avuto un attacco di vomito. E da quel momento è iniziata l’odissea del portatore di handicap, raccontata oggi dal Corriere fiorentino. La sua famiglia ha deciso di sporgere denuncia alla compagnia aerea del Qatar.

 

Il padre di Leonardo: ci hanno cacciato dall’aereo

 

Il padre di Leonardo ha raccontato al Corriere della Sera che dopo il malore del figlio, avuto pochi minuti prima del decollo, sono arrivate le hostess dicendo che sarebbe intervenuto un medico. Invece poco dopo è stato chiesto a loro di scendere dall'aereo. “Hanno ritirato le carte d'imbarco e i passaporti sfilandoceli di mano, ci hanno accompagnato celermente fuori dall'aeroporto consegnandoci i bagagli alla velocità della luce, senza nessuna assistenza esterna e dicendoci che dovevamo noi prenotare altri biglietti per un altro volo” racconta Fabrizio Lotti al Corriere fiorentino.

La ragazza di 19 anni con la sindrome di Down, Nina Rosa Sorrentino, che avrebbe voluto provare a sostenere l'esame di Maturità in un liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna, ma non le sarà possibile, 21 marzo 2023. Così, si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la famiglia dall'inizio del triennio avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati (che alla fine del quinquennio fa ottenere solo un attestato di competenze) a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l'ammissione al vero e proprio esame di Maturità, il liceo Sabin non ha ritenuto di assecondare la richiesta. Era favorevole invece il parere della neuropsichiatra infantile del gruppo di lavoro. La vicenda è stata riportata oggi sul Corriere di Bologna. Il ritiro è stata l'unica soluzione che la famiglia ha trovato per non far perdere alla figlia la possibilità di riprovarci l'anno prossimo a essere ammessa all'esame di Stato.   NPK     ANSA / Per gentile concessione della famiglia +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

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I genitori di Leonardo: “Non vogliamo pietismo, ma giustizia”

 

La famiglia Lotti una volta scesa a terra, si mette a cercare un albergo. Ha una solo preoccupazione: trovare al più presto un nuovo volo. Leonardo, cardiopatico e fragile, non si dà pace per quello che è successo. “ E’ tutta colpa mia” si mette a ripetere, racconta Fabrizio. Dopo quattro giorni passati nell'hotel vicino all'aeroporto, ricorda ancora il padre, il 31enne sul volo di ritorno è visibilmente sotto choc. La mattina dopo il malore il 31enne viene portato in una clinica a Phuket dove i medici certificano che il ragazzo non ha nulla di serio e che può volare tranquillamente. “ Se non aveva il Covid, perché è stato scaraventato a terra? Perché affetto dalla sindrome di Down? Non ci voglio credere” si lamenta il papà di Leonardo. I genitori del ragazzo con la sindrome di Down hanno messo tutto in mano all’avvocatessa Cristina Pozzi di Forlì che ha denunciato la compagnia aerea del Qatar e ha inoltrato una segnalazione all’Enac, l’ente che vigila nel settore dell’aviazione civile. “Non vogliamo pietismo, ma giustizia. Noi siamo orgogliosi di nostro figlio” affermano i genitori di Leonardo.   

 

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