Migranti, sindaci di Lampedusa e Crotone a Sky TG24: “Negli hotspot non c’è più posto”

Cronaca

Nella struttura dell’isola siciliana ci sono oltre 1500 persone. Ne può ospitare 390, spiega il primo cittadino, ospite di Start: “A volte qui mancano i viveri anche per gli abitanti. Dobbiamo rimanere una base di transito. Chiediamo interventi a un’Europa che continua a rimanere inerme, senza fare nulla”. Il sindaco di Crotone: "Qui manca l'Italia, prima dell'Europa"

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Continuano gli sbarchi di migranti sulle coste italiane: i dati del Viminale parlano di 27mila nuovi arrivi dal 1°gennaio a oggi. Ieri, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, in Consiglio dei ministri, ha lanciato un nuovo allarme: se non si troverà una soluzione nei Paesi di partenza, come la Tunisia, il numero totale di sbarchi potrebbe arrivare a 300mila entro fine anno (LO SPECIALE MIGRANTI). Uno dei luoghi che si trova a fronteggiare ogni giorno l’emergenza è, da decenni a questa parte, Lampedusa. Ieri, l’hotspot della località siciliana ospitava oltre 1500 persone, molti sopravvissuti a naufragi in cui hanno visto morire amici e familiari. “La nostra struttura può ospitare 390 persone. Abbiamo l’esigenza di trasferire i migranti il prima possibile in strutture più idonee. Lampedusa deve rimanere un posto di transito, è troppo piccola per fronteggiare questi numeri. È logico che con gli sbarchi che stiamo affrontando in questi giorni tutta la macchina dell’accoglienza va in difficoltà. A volte, qua mancano i viveri anche per gli abitanti. Quello che succede a Lampedusa in questi giorni è quello che succede da circa 30 anni: continuiamo a salvare vite umane e a dare dignità a un’Europa che continua a rimanere inerme, a guardare senza fare nulla”, dice il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino, ospite a Start, su Sky TG24. Malcontento anche dal primo cittadino di Crotone, Vincenzo Voce: “Qui manca l'Italia, prima ancora dell'Europa. Anche nel nostro hotspot non c’è più spazio, abbiamo 650 posti, è sempre al limite di capienza”. 

"Lampedusa deve rimanere una base di transito"

“Questa isoletta in mezzo al Mediterraneo si conferma una zattera di salvataggio per gente in cerca di un futuro migliore”, dice Mannino. Perché non si riesce quindi a intervenire sulla struttura dell’hotspot? “Anche volendo apportare delle migliorie, noi siamo un’isola di 20 chilometri quadrati. La questione è che Lampedusa deve rimanere una base di transito. Qui le persone devono essere soccorse e poi portate in strutture adeguate. Anche con un hotspot di 2-3mila posti, la situazione sarebbe ingestibile”, spiega il sindaco. Quello che si potrebbe fare, aggiunge, "è mettere a disposizione una nave molto più grande a disposizione dei migranti che nel momento in cui arrivano - espletate le prime operazioni di identificazioni - dovrebbero essere trasferiti subito sulla terraferma". Sul punto, Mannino dice di sapere che "al Ministero ci stanno lavorando".

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in Prefettura per partecipare al Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica a Milano, 5 novembre 2022. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

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Sindaco di Crotone: “Abbiamo tenuto una salma del naufragio, è un segnale importante”

Intanto ieri, da Crotone, sono state portate via le ultime bare dei migranti morti nel naufragio sulla spiaggia di Steccato di Cutro dello scorso 16 febbraio. Una salma è stata trattenuta in città, quella del piccolo Alì, bambino identificato ma non reclamato da nessuno. “Per noi è un simbolo avere questo bambino a Crotone. Anche il primo naufrago che ha perso la vita lo abbiamo seppellito qui. È un segnale importante”, dice il sindaco Voce. 

Il minuto di silenzio osservato per la morte del senatore del Pd Bruno Astorri durante l'informativa al Senato del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sul naufragio di una imbarcazione di migranti al largo delle coste di Steccato di Cutro, Roma, 07 marzo 2023. ANSA/ANGELO CARCONI

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Mannino: “Ue della collaborazione tra Nazioni è soltanto sulla carta. Si dovrebbero aprire i porti”

Tra le misure immediate che potrebbe portare avanti l’Europa si parla di una missione di ricerca e soccorso nelle acque mediterranee. “Potrebbe essere utile ma soltanto se fosse del tutto europea, non potrebbe farsene carico soltanto l’Italia, così come succede con il regolamento di Dublino. Questa Europa della coesione e della collaborazione tra le Nazioni rimane sulla carta”, dice Mannino. Da tempo, continua, “si parla anche di attivare corridoi umanitari”. A oggi, anche questi, “non sono mai stati attivati o sono opera di associazioni private”. Per fare veramente un passo avanti nella difesa dei diritti, secondo Mannino, “si dovrebbero aprire anche i porti di tutti quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Il sindaco di Lampedusa ricorda che molte operazioni di soccorso “avvengono nelle vicine acque maltesi e sono sempre le nostre autorità che vanno a soccorrere le persone in pericolo. Lo trovo ingiusto, se guardato in ottica di coesione tra i popoli. A questo punto allarghiamo i confini europei e facciamo entrare anche la Libia e La Tunisia e gestiamo il fenomeno in maniera diversa. Abbiamo già la Turchia, su cui ci sarebbe da discutere su quelli che sono i diritti garantiti, per cui o tutti ci muoviamo in un’unica direzione o chiunque fa come gli pare”.

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Voce: “Regolamento di Dublino va assolutamente rivisto”

Sulla riforma del trattato di Dublino, Voce pensa che “è assolutamente necessario” superarlo. “Moltissime persone – spiega - tornano a Crotone per rifare i documenti. Dublino deve essere rivisto, altrimenti non se ne esce fuori. I numeri degli sbarchi sono così alti perché sono concentrati in pochissimi posti. Pochi giorni dopo la tragedia, a Crotone è stato fatto un altro soccorso con circa 450 persone”. 

Voce: “I migranti vogliono andare in Europa”

Voce sottolinea poi che “questa gente vuole andare in Europa”. In queste settimane, a Crotone, “abbiamo dovuto cercare interpreti tedeschi: sono viaggi per ricongiungimenti familiari”. Il vero paradosso, per il sindaco di Crotone, è questo: “Parliamo di gente che ha pagato fino a 9mila euro per imbarcarsi su una carretta del mare e poi il viaggio si è tradotto in qualcosa di tragico. C’era gente che aspettava da nove anni un permesso di soggiorno per ricongiungersi a un familiare”.

I migranti dell'ultimo sbarco nella Locride, tutti uomini, provengono da Siria, Pakistan, Egitto e Bangladesh e hanno viaggiato per circa 5 giorni prima di entrare in porto e andare a sbattere contro un'altra imbarcazione utilizzata in un precedente arrivo a Roccella Ionica, 27 marzo 2023.
ANSA/ANTONELLO LUPIS

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