Nominato nuovo difensore di Matteo Messina Denaro: “Non ho paura”

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Lo ha detto Adriana Vella, fresca di nomina per la difesa d'ufficio del boss di Castelvetrano, come deciso dalla corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta. "Non sono tranquilla per l'impegno che dovrò affrontare in questi giorni ma non mi preoccupa il fatto di dover difendere Messina Denaro. Le minacce non mi spaventano", ha spiegato

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Matteo Messina Denaro è un imputato come gli altri e lo difenderemo con lo stesso impegno che mettiamo per gli altri. Sarà molto impegnativo”. Lo ha detto Adriana Vella, fresca di nomina per la difesa d'ufficio del boss di Castelvetrano, come deciso dalla corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta. "Ho chiesto un termine a difesa perchè il fascicolo processuale è molto ampio e quindi dovrò studiarlo. Non sono tranquilla per l'impegno che dovrò affrontare in questi giorni ma non mi preoccupa il fatto di dover difendere Messina Denaro. Le minacce non mi spaventano", ha aggiunto ancora, spiegando di aver accettato l’incarico “senza paura”.

La scelta dopo due rinunce

Sarà dunque Vella, del foro di Caltanissetta, a dover fare la discussione nel processo d'appello che vede il capomafia siciliano imputato per le stragi mafiose del '92, in cui vennero uccisi i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Per arrivare alla nomina è stata necessaria una sospensione di un'ora. La Presidente della Corte, Maria Carmela Giannazzo, aveva annunciato la dispensa dell'avvocato Calogero Montante, che ha presentato un certificato di malattia. E, ancora prima, aveva rinunciato un altro legale, la nipote del boss, l'avvocata Lorenza Guttadauro.

Nuova udienza disertata

Intanto Matteo Messina Denaro anche oggi, per la terza volta consecutiva, ha disertato l'udienza del processo d'appello sui mandanti delle stragi di Capaci e via D'Amelio. In primo grado, quando era ancora latitante, Messina Denaro era stato condannato all'ergastolo. Anche oggi era stato predisposto per lui il video collegamento dal carcere de L'Aquila dove è recluso al 41 bis, ma il boss ha rinunciato.

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