Riprendono a diminuire i contagi Covid in Italia, e si conferma una discesa nel numero di morti. Nella settimana dal 24 febbraio al 2 marzo, si sono registrati 26.684 nuovi casi di Covid-19, in calo del 9,4% rispetto alla settimana precedente (quando erano 29.443). Sono stati 228 i decessi in 7 giorni, con una riduzione del 6,6% rispetto alla settimana precedente (quando erano 244). Sono i dati del bollettino settimanale del ministero della Salute
Lombardia, calo casi a 3.936 e aumento morti a 45 in ultimi 7 giorni
Basilicata, 102 contagi e 1 decesso
Dg Oms: "Ogni ipotesi su origine resta sul tavolo, Cina sia trasparente"
Procura Bergamo indaga su fuga di notizie
Rezza: "Situazione stabile, bassa circolazione virale"
"Questa settimana - afferma - si osserva un'ulteriore lieve diminuzione del numero di casi Covid-19 nel nostro Paese e il tasso di incidenza si fissa a 45 casi per 100mila abitanti. Aumenta lievemente, invece, l'Rt, siamo a 0,94, comunque ben al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva è rispettivamente al 5,2% e all'1,4%, quindi sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente".
Medici internisti: "Allora siamo tutti colpevoli"
In Calabria 92 nuovi contagi, terapie intensive stabili, +1 ricoveri e zero morti
Dg Oms: "Politicizzare indagini su origine virus fa un danno al mondo"
Conte: su zona rossa riferito a Procura, sono tranquillo
Covid, Ecdc svuota l'elenco delle varianti preoccupanti
Piemonte, calano di 186 i casi in ultimi sette giorni, incidenza -14.3%
Sulla base dei dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue sui campioni prelevati il 13 febbraio ed il 20 febbraio evidenziano la dominanza di diverse sottovarianti. In particolare, nella settima e ottava settimana, è dominante la sottovariante di Omicron Ba. 2 nel depuratore di Castiglione Torinese, nel depuratore di Cuneo nella settima la variante dominante è Bq.1.1, nell’ottava la Bq.1.19 e nei depuratori di Alessandria e Novara è, in entrambe le settimane, Xbb.1. Non si osservano, invece, mutazioni specifiche ed univoche per la sottovariante Omicron Ba.3 e Ba. 4.
Majorino: "Fontana aveva poteri, faremo battaglia"
"Quanto si apprende da alcuni organi di stampa lascia senza parole. L'ex Ministro Luciana Lamorgese smentisce clamorosamente Attilio Fontana. Lui poteva dichiarare la zona rossa e non l'ha fatto. Ne aveva i poteri. Cosa che sino a ieri egli ha negato. E' un fatto non solo clamoroso ma di una gravità inaudita che è la conferma dell'incapacità di gestire nel miglior modo possibile l'emergenza Covid. E' un dato di fatto evidente. Dovrà subito risponderne in consiglio regionale. Daremo battaglia" così Pierfrancesco Majorino a seguito delle notizie apprese da alcuni organi di stampa riguardo la smentita dell'ex Ministro Lamorgese riguardo la dichiarazione di zona rossa.
Inchiesta Covid, per pm la zona rossa andava dichiarata prima (VIDEO)
De Luca: "Rispetto per indagati, in Campania zone rosse decise subito"
"In Campania - ha aggiunto De Luca - abbiamo fatto un lavoro importante, testimoniato dal fatto che oggi siamo la regione d'Italia con il numero più basso di morti per Covid. Abbiamo governato una regione che ha il tasso di densità abitativa più alto d'Italia e d'Europa, abbiamo dovuto fare scelte drastiche perché eravamo convinti che se perdevamo il controllo della situazione avremmo avuto in Campania un'ecatombe. Credo che abbiamo dimostrato coraggio quando abbiamo istituito immediatamente le zone rosse, chiudendo tutto quello che si poteva. Non era facile allora, vi erano pressioni anche comprensibili ma inaccettabili di settori economici, mondo del commercio. Non era facile decidere ma noi abbiamo deciso, e quasi sempre abbiamo preso decisioni due mesi prima del Governo nazionale, per tutelare la vita dei nostri concittadini".
Inchiesta Bergamo, Fadoi: "Siamo tutti colpevoli"
Familiari dei morti al Trivulzio: "Vogliamo un processo"
Sindaco Codogno: "Fontana? Durante pandemia è stato interlocutore presente"
Passerini dunque non entra nel merito dell'indagine, ma ricorda quelle drammatiche ore nel suo territorio, come i camion con le bare a Bergamo: "per i familiari, per tutti noi, sono delle cicatrici che stanno lì a ricordarti quell'incubo. Nel caso di Codogno è stato superato anche grazie alla grande forza della nostra comunità. Solo a marzo 2020 abbiamo avuto 145 decessi a fronte di una media di una quarantina di morti nello stesso periodo degli anni precedenti. Scene assurde in quei mesi: quello che è accaduto spero davvero non succeda mai più".
Quanto all'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta chiesta da Fdi, il sindaco di Codogno dice: "Credo sia stata la Lega a presentare per prima una proposta per fare chiarezza sulla gestione del Covid-19 in Italia. Tuttavia questo onestamente è un dibattito che non mi appassiona".
De Magistris: "Se vi sono responsabilità ecatombe morti non resti impunita"
"Avendo governato – sottolinea - so che significa difendersi per il semplice fatto di essere a capo di una istituzione, ma in questa vicenda si tratta di migliaia di morti e la solidarietà va alle persone offese, ai familiari delle vittime del Covid nella provincia di Bergamo. Fu un’ecatombe che non può rimanere impunita se vi sono state responsabilità". "Le contestazioni più gravi – prosegue de Magistris - sono la mancata predisposizione di un adeguato piano pandemico e l’inerzia nell’attuare la ‘zona rossa’ in alcuni comuni. Le eventuali responsabilità politico-istituzionali non possono che essere a livello nazionale e regionale, oltre poi ai vari profili tecnici e dirigenziali. Pur nell’estrema ed eccezionale situazione di emergenza in cui si è trovato il Paese, era apparso a molti che più di qualcosa non aveva funzionato nella capacità di previsione dell’evento e di predisposizione di tutti gli strumenti di prevenzione".
"Nelle indagini – aggiunge - i magistrati avrebbero ricostruito che con misure diverse che potevano essere adottate si sarebbero potuti evitare migliaia di morti. Tutto ciò fa accapponare la pelle. Già con questo quadro un processo pubblico appare doveroso e necessario. Gli italiani hanno il diritto di sapere e i familiari delle vittime ad avere giustizia". "Come nota di cronaca – conclude de Magistris - immaginiamoci che cosa avrebbero scatenato i cinquestelle di un tempo se invece di Conte presidente del Consiglio fossero stati coinvolti in una vicenda così grave Berlusconi, Meloni, Letta o Renzi. A chi è figli a chi figliastri".