Cospito, Nordio: “Sciopero della fame non incide sul 41-bis. Decisione spetta ai giudici”

Cronaca
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L’anarchico sta continuando lo sciopero della fame dopo il trasferimento da Sassari al carcere di Opera a Milano. Sembra intenzionato a smettere di prendere anche gli integratori. Confermato il regime del carcere duro: il governo è fermo sulla sua linea. Tajani: "In corso campagna internazionale anarchica contro le istituzioni". Il ministro della Giustizia: "Violenza dimostra che il detenuto ha legami con l'esterno". Intanto, bagarre nell'Aula della Camera dopo le parole di Giovanni Donzelli, esponente di FdI

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Alfredo Cospito, che ha ribadito il suo rifiuto all'alimentazione forzata, è stato trasferito ieri nel carcere di Opera a Milano. L’anarchico sta continuando lo sciopero della fame e, dopo gli oltre 40 kg persi e le condizioni di salute in continuo peggioramento, si è deciso che nella struttura di Sassari in cui si trovava rischiava la vita e per questo è stato portato nel capoluogo lombardo. Ma ha fatto sapere che vuole interrompere anche l'assunzione di integratori. "Qui siamo molto attenti alla tutela della sua salute", hanno fatto sapere dalla prigione milanese. L’uomo resta al 41bis: il governo, infatti, è fermo sulla sua linea. Lo hanno confermato in conferenza stampa i ministri dell'Interno, della Giustizia e degli Affari Esteri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e Antonio Tajani. Sul caso Cospito, i tre ministri terranno una informativa urgente nell'Aula della Camera giovedì. L'anarchico "è stato trasferito per sicurezza sanitaria ma non cambia il suo regime carcerario, la scelta del trasferimento è stata fatta perché Opera ha una struttura sanitaria forse la più efficiente in Italia, ma il 41-bis non cambia", ha detto Tajani. E ha poi aggiunto che il governo non scenderà a patti "con chi usa minaccia e violenza come strumento di lotta politica", definendo inaccettabile "la violenza" che sta andando avanti "contro lo Stato e l'autorità" in segno di sostegno a Cospito. Intanto, bagarre nell'Aula della Camera questa mattina dopo le parole di Giovanni Donzelli, esponente di Fdi. "Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi", ha detto.

Cospito: “Continuo lo sciopero della fame”

Cospito, al medico che ieri lo ha visitato subito dopo il suo ingresso nel carcere milanese di Opera, ha ribadito: “Continuo lo sciopero della fame”. L’anarchico da oltre 100 giorni rifiuta il cibo per protestare contro il regime del 41 bis al quale è sottoposto. Dopo i primi accertamenti, da quanto si apprende, avrebbe i parametri vitali in ordine e non avrebbe bisogno di un trasferimento in un ospedale esterno. L'unica cosa che avrebbe chiesto è dello zucchero, probabilmente da usare in caso avesse dei mancamenti. "Come qualsiasi altra persona gli vengono riconosciuti tutti i suoi diritti e il primo è il diritto alla cura. Qui siamo molto attenti alla tutela della sua salute", hanno fatto sapere dal carcere milanese. Flavio Rossi Albertini, legale di Cospito, nel pomeriggio ha detto che oggi il suo assistito è stato visto da una "sostituta processuale che ho nominato, che lo ha trovato provato e ha appreso che ha deciso di interrompere gli integratori. Questa decisione mi inquieta, spero di farlo recedere". 

Manifestazione degli anarchici in solidarietà ad Alfredo Cospito, il primo militante anarchico a cui è stato applicato il 41 bis, che nel penitenziario di Sassari è in sciopero della fame dal 20 ottobre contro il regime di carcere duro, in piazza dei Crociferi a Roma, 15 dicembre 2022 
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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Nordio: “Episodi di violenza dimostrano che esiste legame tra Cospito e i suoi compagni”

Tornando alla conferenza dei ministri, per il ministro della Giustizia Nordio il crescendo di attacchi dimostrativi di protesta per il 41-bis di Cospito giustifica l’applicazione del regime di carcere duro, perché dimostra che esiste ancora un legame “tra il detenuto e i suoi compagni”. È stato anche deciso che Nordio riferirà domani pomeriggio alle 16 nell'Aula della Camera sulla vicenda.

Nordio: "Decisione definitiva solo dopo parere magistratura"

Nordio ha poi spiegato che la decisione definitiva sulla revoca del 41-bis verrà presa soltanto dopo i pareri della magistratura. Sull’applicazione del carcere duro “effettuata a suo tempo” dalla ministra Cartabia, Cospito – ha detto il Guardasigilli – “ha fatto ricorso al Tribunale di Sorveglianza, che lo ha però rigettato. Contro questa decisione è stato a sua volta proposto ricorso in Cassazione dal detenuto: l’udienza, prevista per aprile, è adesso anticipata al 7 marzo. La magistratura è sovrana, il Ministero non può intervenire. Dopo settimane che diciamo che l’autonomia dei giudici è sacra, è banale che dobbiamo aspettare la decisione della Cassazione”. Per lo stesso motivo, il Ministero della Giustizia non deciderà sulla richiesta di revoca del 41-bis che gli è stata indirizzata nel frattempo dai legali del detenuto. In generale, ha detto Nordio, lo strumento del 41-bis nell'ordinamento giudiziario italiano "non si tocca": "è indispensabile" e "necessario".

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"Sciopero fame non incide sul 41-bis"

"La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un'assoluta priorità", aveva già detto ieri il Guardasigilli motivando il trasferimento di Cospito. Oggi, alla domanda se lo sciopero della fame possa incidere sul 41-bis, il Guardasigilli ha detto che "la mia risposta è assolutamente negativa". L'aspetto sanitario, in altre parole, non incrina la linea della fermezza del governo. 

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L'offensiva anarchica non si ferma

Intanto, l'offensiva anarchica non si ferma: ieri notte a Milano due auto della polizia locale sono state incendiate con molotov, mentre a Roma stessa sorte è toccata a cinque auto della Tim. Nei giorni scorsi ci sono stati attacchi anche all'estero. Ma il governo di centrodestra ha deciso di non indietreggiare di fronte all'escalation di attacchi degli anarchici (CHI SONO). Il ministro dell'Interno Piantedosi, nella conferenza stampa di oggi, ha voluto sottolineare che la "metodologia messa in atto dagli anarchici ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali per le modalità molto insidiose con cui si sono manifestate le azioni, anche" in forma di "attacchi terroristici". Tajani ha poi detto che lo Stato risponderà “con la forza della legge alla violenza di chi ha attaccato beni privati e pubblici, in Italia e all'estero”, parlando di “una campagna internazionale anarchica contro le istituzioni e contro i beni privati". Per questo, l’auspicio è che “tutti sostengano l'azione del governo contro la violenza". A Roma è stata innalzata la sicurezza attorno a obiettivi e luoghi sensibili per la mobilitazioni anarchica in supporto di Cospito che prevede una serie di iniziative nei prossimi giorni. 

Tajani: "Da 40 giorni attacchi a diplomatici"

Il vicepremier Tajani ha quindi elencato la serie di “attacchi più o meno gravi” che – negli ultimi 40 giorni – sono stati lanciati "contro sedi diplomatiche e contro funzionari diplomatici”. Il primo episodio, “forse il più grave”, è stato quello del 2 dicembre 2022 “contro la vettura del consigliere dell'ambasciata di Atene Susanna Schlein”, con cui “si è rischiato veramente una strage ed è stata evitata solo perché non è esplosa la seconda molotov, poteva saltare tutta la palazzina perché l'auto era vicina all'impianto del gas". Atti vandalici contro sedi diplomatiche, ha aggiunto Tajani, sono cominciati tra fine novembre e dicembre anche a “La Paz, Lugano, Atene, Santiago del Cile, Barcellona, Buenos Aires, Basilea, Stoccarda, Porto Alegre, Madrird, Berlino, fino a ieri a La Plata”.

Demonstration of solidarity with Alfredo Cospito, the anarchist in prison since 2012 subjected to the special detention regime of 41-bis in Sardinia. (Photo by Matteo Nardone / Pacific Press/Sipa USA)

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Bagarre alla Camera per le parole di Donzelli

Intanto, bagarre nell'Aula della Camera questa mattina dopo le parole di Giovanni Donzelli, esponente di Fdi, durante l'esame della proposta di legge sull’istituzione della commissione Antimafia. "Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere – ha detto –. È uno strumento della mafia, mentre parlava con i mafiosi, incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi". Parole che hanno provocato subito la reazione del Pd. "Parole gravissime e hanno contenuto e carattere di rilevanza penale", ha detto Debora Serracchiani. Ma Donzelli non ha intenzione di scusarsi. “Le scuse? No. Andrò volentieri al giurì d'onore per chiedere al Pd di chiarire le sue parole. Mi auguro che la sinistra italiana che sta balbettando su Cospito chieda scusa agli italiani”, ha detto l’esponente di FdI. Il capogruppo Tommaso Foti ha detto che Fratelli d'Italia è disponibile al Giurì d'onore sulle affermazioni di Donzelli. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha annunciato quindi un giurì d'onore dicendo che "è stata richiesta la nomina di una commissione incaricata di verificare quanto accaduto e la correttezza delle affermazioni".

Un momento dell'intervento di  Giovanni Donzelli (Fdi) nell'Aula della Camera, Roma, 31 Gennaio 2023. ANSA/CAMERA DEI DEPUTATI

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