Covid, ultime news. Calano ricoveri e terapie intensive. Novavax solo per ciclo primario
Nell'ultimo bollettino del ministero della Salute si registrano 60.029 nuovi contagi da coronavirus e 322 morti, con tasso di positività al 9,9%. Una circolare del Ministero della Salute precisa che il vaccino Novavax va somministrato solo per le prime 2 dosi a distanza di 21 giorni e a partire dai 18 anni. Nuova ordinanza di Speranza: dal primo marzo per entrare nel territorio nazionale sarà sufficiente una delle condizioni per ottenere il Green Pass (vaccinazione, guarigione o test negativo)
Ancora 4 morti e 986 nuove infezioni in Alto Adige
Dopo una giornata di tregua, riprende a crescere il bilancio delle vittime del Covid-19 in Alto Adige. Nelle ultime 24 ore, segnala l'Azienda sanitaria provinciale, altre quattro persone sono morte per le conseguenze dell'infezione. Si tratta una donna ed un uomo over 80 e di due uomini over 90. Il totale delle vittime dall'inizio dell'emergenza sanitaria e' ora di 1.406. Sono stati, inoltre, accertati altri 986 nuovi casi positivi: 74 sono stati rilevati sulla base di 832 tamponi pcr (185 dei quali nuovi test) e 912 sulla base di 9.135 test antigenici. Quasi il 50 per cento dei casi si registrano fra bambini e giovani sotto i 30 anni.
Rapporto Aiop, in 6 casi su 10 sintomi long Covid, 20% seri
L'esperienza avuta come paziente Covid, sia che si consideri la fase acuta sia che si tenga conto delle possibili conseguenze a lungo termine, si e' rivelata, nella maggioranza dei casi, impegnativa. Circa il 66% di chi lo ha avuto, ammette che il percorso di uscita e' stato "molto o abbastanza lungo" e il 63% che si e' trattato di un'esperienza "molto o abbastanza pesante". Inoltre, il 56% ha manifestato long Covid, di cui il 19% di tipo serio. Questo uno degli elementi emersi dal 19/mo Rapporto sull'attività ospedaliera in Italia "Ospedali&Salute" dell'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), presentato oggi al Ministero della Salute.
Andreoni: "Bene arrivo Novavax ma impresa difficile convincere no-vax"
L'arrivo in Italia del vaccino Novavax "è certamente una ulteriore opportunità soprattutto per chi ha nutrito dubbi sul vaccino a mRna e potrebbe preferire questo vaccino tradizionale proteico. Ma temo che ormai la situazione sul fronte dei no-vax si sia molto incancrenita e non sarà semplicissimo per tutti i contestatori delle immunizzazioni anti-Covid convincersi a farsi una dose di Novavax". Lo afferma all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
Costa: "Sanità privata ha contribuito a gestione, basta ideologia su settore"
"Sono a favore della complementarietà tra pubblico e privato, chi si approccia al tema della sanità privata o convenzionata in maniera ideologica lo fa in modo anacronistico. C'è bisogno di condivisione, se oggi abbiam affrontato questi due anni di pandemia e li stiamo superando credo che un grazie lo dobbiamo dire a tutti color che hanno partecipato a questa sfida e il mondo privato ha contribuito nella gestione della pandemia e nella campagna vaccinale". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
Pandemia non ferma l'export agroalimentare, in due anni +15%
Positivo il bilancio sulle esportazioni agroalimentari italiane che, dopo due anni di pandemia, mette a segno una crescita in valore vicina al 15% rispetto al 2019, con performance superiori a Francia e Germania rimaste sotto il 10%. Ad evidenziarlo e' il sesto Forum Agrifood Monitor realizzato da Nomisma in collaborazione con Crif. Salumi, ortofrutta e pasta i top prodotti del Made in Italy che nel 2021 sottolineano l'incremento maggiore, mentre sul versante dei mercati di sbocco Stati Uniti e Canada fanno registrare un aumento a valore del 20% rispetto al 2019; e se in Germania le vendite crescono del 15%,le variazioni più alte si toccano in Corea del Sud (+60%) e Cina (+46%), sebbene in quest'ultimo paese la quota di mercato continui a rimanere marginale con meno del 2% sul valore delle importazioni agroalimentari totali.
India autorizza uso vaccino Corbevax per adolescenti
Semaforo verde in India per il secondo vaccino anti coronavirus, da inoculare ai ragazzi dai 12 ai 18 anni, che costituiscono circa un quinto della popolazione totale del Paese. La Central Drugs Standard Control Organisation (Cdsco), l'Ente di vigilanza sui farmaci indiano, ha autorizzato l'uso in emergenza del Corbevax, prodotto dalla Biological E, un vaccino da somministrare in due dosi, a subunità proteica recombinante. Il Corbevax, già approvato per gli adulti lo scorso dicembre, e' il terzo prodotto interamente sviluppato in India. Sino ad ora, per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni, il paese ha utilizzato il Covaxin, della Bharat Biotech.
Su Green pass consenso al 70% da popolazione e guariti Covid
Per il Green pass il livello di consenso sia da parte della popolazione che da parte degli ex pazienti Covid tende a superare il 70%. Ma alcune posizioni tendono a polarizzarsi con il protrarsi della pandemia. E' quanto emerge dal 19/mo Rapporto sull'attività ospedaliera in Italia "Ospedali&Salute", promosso dall'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) e presentato oggi al Ministero della Salute. Confrontando le risposte del 2020 con quelle del 2021, si evidenzia un'attenuazione degli atteggiamenti proattivi da parte della popolazione. Dall'osservanza dei comportamenti consigliati, come distanziamento sociale e rispetto della quarantena, nel 2021 diminuisce l'adesione da parte della popolazione ad alcune indicazioni, ma questo calo non riguarda l'utilizzo della mascherina e il gel disinfettanti per mani. "E' abbastanza evidente - si legge - come il confronto tra le risposte del 2021 e quelle del 2020 mostri il formarsi di uno 'zoccolo di disagio' su cui finiscono col confluire tanti, diversi atteggiamenti e motivazioni", tra cui, "probabilmente di una certa e inevitabile stanchezza rispetto al prolungarsi della pandemia".
Frattini: "Da emergenza sta uscendo nuova Italia"
"E' una nuova Italia quella che sta uscendo, gradualmente, dall'emergenza. Perché si e' fatta forte e diffusa la spinta a cogliere le opportunità nelle difficoltà, a fare della crisi pandemica non una condizione di debolezza e declino, bensì un motore di cambiamento e di innovazione". Lo ha detto il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, nel giorno del suo insediamento e della cerimonia per l'Anno giudiziario a Palazzo Spada. "Assistiamo a un passaggio da 'misure di emergenza' a 'misure di rilanciò sotto il segno di una nuova qualità che investe l'economia e il sociale", ha rilevato.
Pregliasco: "Estate tranquilla ma inverno 2023 a rischio"
"Il premier inglese è sempre stato temerario, e lo ha pagato con più morti rispetto all'Italia". Lo dice in una intervista a La Stampa il virologo Fabrizio Pregliasco, parlando della pandemia e della decisione di Boris Johnson di togliere tutte le restrizioni. "Non esiste un manuale di gestione della pandemia e ci possono essere molte valutazioni politiche a riguardo. Anche in Italia c'è molta voglia di finirla con le misure e tanti messaggi di questi giorni vengono interpretati come un liberi tutti, mentre ogni giorno e' ancora come se cadesse un aereo per i tanti morti che si registrano".
59 nuovi casi locali in Cina continentale
Ieri in Cina continentale sono state segnalate 59 infezioni di Covid-19 a trasmissione locale; lo ha reso noto oggi la Commissione Sanitaria Nazionale. Dei nuovi casi locali, 20 sono emersi nella Mongolia Interna, 12 nello Jiangsu, 6 nel Liaoning, 5 per provincia nel Sichuan e nello Yunnan, 4 rispettivamente a Pechino e nell'Hubei e 3 nel Guangdong, come precisato dall'ente nel consueto bollettino giornaliero. La commissione ha anche riferito di 79 nuovi casi importati in 9 suddivisioni a livello provinciale, aggiungendo che sono stati registrati 4 casi sospetti a Shanghai provenienti dall'esterno, mentre non vi sono stati nuovi decessi correlati alla malattia.
Israele supera i 10mila decessi da avvio pandemia
Israele ha superato la soglia dei 10mila decessi da inizio pandemia. Ad un passo dal secondo anniversario dell'arrivo del virus nel Paese, i dati del ministero della sanita' indicano che i decessi sono arrivati a 10.003 mentre si affievolisce la quinta ondata della malattia con tutti gli indici in discesa. Da inizio 2022 le vittime sono state oltre 1.750, 228 nella scorsa settimana. In base ai dati sanitari, il 52% di tutte le morti Covid ha riguardato gli over '80 mentre il 76.6% gli ultra '70. Per quanto riguarda le nuove infezioni, nelle ultime 24 ore sono scese a 12.930 a fronte di 95.425 test con un tasso di morbilita' del 13.55%. In calo anche i malati gravi che ora sono 753 ed anche il Fattore R che si attesta allo 0.66.
Green pass, Toti: "Ok eliminarlo se dati dicono pericolo finito"
"Giusto far finire finire il green pass quando la pandemia, i numeri, i comitati scientifici ci diranno che il pericolo e' finito". Lo dichiara il presidente della Regione Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti, commentando la richiesta della Lega di eliminare il green pass il 31 marzo, allo scadere dell'emergenza sanitaria.
Marche, 1.858 positivi, incidenza giù a 820
In 24 ore 1.858 positivi rilevati nelle Marche: l'incidenza ogni 100mila abitanti cala ancora (da a 888,30 a 820,16). L'Osservatorio epidemiologico regionale fa sapere che in una giornata sono stati eseguiti 6.549 tamponi di cui 4.549 nel percorso diagnostico (40,8% di positivi) e 2mila nel percorso guariti. Sono 1.547 i casi (conteggiati nel totale) emersi dai test antigenici Le persone con sintomi sono 408; tra i casi 547 contatti stretti di positivi, 414 contatti domestici, 38 in ambiente scuola/formazione, 6 in ambiente di vita/socialità, 3 in ambito lavorativo, due ciascuno in setting assistenziale e sanitario; su 429 contagi e' in corso un approfondimento epidemiologico.
Inail, 211.390 contagi sul lavoro da inizio pandemia
Le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 pervenute all’Inail dall’inizio della pandemia sono 211.390, pari a oltre un sesto del totale degli infortuni denunciati da gennaio 2020 e all’1,9% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data. Il 2020, con 148.565 casi, raccoglie il 70,3% di tutte le infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto fino al 31 gennaio 2022, con il mese di novembre al primo posto con 40.701 denunce, seguito da marzo con 28.691. Il 2021, con 46.046 contagi denunciati, pesa invece per il 21,8% sul totale.
Inail, al Nord-Ovest maggior numero contagi sul lavoro
L’analisi territoriale evidenzia una distribuzione delle denunce pervenute all'Inail di contagi Covid su lavoro del 43,0% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,6%), del 23,5% nel Nord-Est (Veneto 10,2%), del 15,5% al Centro (Lazio 6,9%), del 12,9% al Sud (Campania 6,0%) e del 5,1% nelle Isole (Sicilia 3,6%). Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono quelle di Milano (10,2%), Torino (6,9%), Roma (5,5%), Napoli (4,0%), Brescia (2,6%), Genova (2,5%), Varese e Verona (2,4% ciascuna), Bologna (2,2%), Firenze e Monza Brianza (entrambe con il 2,0%).
Inail, 46 anni età media di contagiati sul lavoro da inizio pandemia
L’età media dei contagiati Covid sul lavoro dall’inizio della pandemia, rileva l'Inail, è di 46 anni per entrambi i sessi, ma nel solo mese di gennaio 2022 è scesa a 44 anni e mezzo. Il 41,7% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce di età 35-49 anni (36,6%), under 35 anni (19,8%) e over 64 anni (1,9%).
Gli italiani sono l’87,0%, mentre il restante 13,0% delle denunce riguarda lavoratori stranieri, in particolare rumeni (21,0% dei contagiati stranieri), peruviani (12,6%), albanesi (8,1%), moldavi (4,5%), ecuadoriani (4,1%) e svizzeri (4,0%).
Gli italiani sono l’87,0%, mentre il restante 13,0% delle denunce riguarda lavoratori stranieri, in particolare rumeni (21,0% dei contagiati stranieri), peruviani (12,6%), albanesi (8,1%), moldavi (4,5%), ecuadoriani (4,1%) e svizzeri (4,0%).
Bassetti: "Stop restrizioni in Gran Bretagna? Inglesi più avanti, noi fermi"
"Gli inglesi sono avanti". Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'Policlinico San Martino di Genova, commenta lo stop a tutte le restrizioni dal 24 febbraio in Gran Bretagna annunciato oggi dal premier Boris Johnson. "Non se sia giusto togliere tutte le restrizioni o aprire tutto domani, ma occorre dare un segnale che le cose vanno meglio e non stare fermi - prosegue l'infettivologo - che con marzo le cose possono cambiare. Penso ad alleggerire le misure sulle mascherine o sul green pass in alcune situazioni. Le decisioni spettano alle politica, che si assume le responsabilità in un senso o nell'altro".
Crisanti: "Riammettere sanitari non vaccinati che hanno avuto virus"
"Non capisco il senso" di tenere lontano dalle corsie gli operatori sanitari sospesi perché non vaccinati contro Covid, che poi si sono ammalati e sono guariti. E' la visione del virologo Andrea Crisanti, secondo cui quelle sospensioni si potrebbero revocare. "Ragioniamo: a una persona qualunque che si è infettata con Sars-CoV-2, non medico o sanitario, non viene fatta subito dopo la vaccinazione perché si ritiene che possa esserci una reazione troppo elevata al vaccino. Quindi - spiega il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova - nel caso specifico di un medico che si è infettato, ma perché gli va riservato un trattamento diverso esponendolo potenzialmente a un rischio? Non è eticamente accettabile". Inoltre, dice Crisanti, "una volta che sono protetti grazie all'infezione naturale cade il presupposto per la sospensione. Perché la ragione per cui erano obbligati a vaccinarsi era per proteggere gli altri ed evitare che potessero contagiare pazienti fragili. E questa ragione non esiste più. Quindi andrebbero revocate le sospensioni, sarebbe giusto così".
Crisanti: "Con fine restrizioni Gran Bretagna sceglie di far correre virus, ok quarta dose fragili"
"L'Inghilterra va nella direzione del 'facciamo correre il virus più che può'. Quindi prima o poi si infetteranno tutti. Io non condivido" la svolta annunciata nelle politiche Covid, che porterà a mettere fine all'offerta gratuita generalizzata di test e all'obbligo legale di isolamento. "Perché imboccare questa direzione espone di più i fragili a contagio". E' il pensiero espresso da Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, che commenta così la nuova fase imminente Oltremanica.
Netta discesa dei ricoveri negli ospedali pediatrici, -30%
Negli ultimi sette giorni, per la prima volta da settimane, si assiste ad una netta discesa dei ricoveri per Covid di bambini e ragazzi da zero a 18 anni negli ospedali pediatrici italiani, pari a meno 30%. Nella settimana fino al 21 febbraio sono stati ospedalizzati in 122 contro i 172 della scorsa settimana, di cui 119 in area medica e 3 in terapia intensiva. Di questi, 73 sono bambini da zero a quattro anni e 49 da 5 a 18 anni. Nella fascia d'eta' tra i 5 e i 18 anni il 69% e' costituito da non vaccinati. I dati sono forniti dall'Associazione degli ospedali pediatrici italiani (Aopi).