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Andrea Costa a Sky TG24: "Nessun lockdown per i non vaccinati"

Cronaca

Il sottosegretario alla Salute: "Con i no vax non bisogna cercare lo scontro. Molte persone contrarie ai vaccini sono cittadini che hanno bisogno di rassicurazioni". Sull'ipotesi di un futuro lockdown solo per chi non è immunizzato: "Assolutamente no, abbiamo già anticipato ulteriori restrizioni con l'introduzione del Super Green pass"

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"Dovere della politica è provare a instaurare un dialogo con i no vax, nella consapevolezza che molti di loro sono cittadini che hanno bisogno di riassicurazioni. Evitando una radicalizzazione dello scontro mi auguro che si possa far comprendere come la vaccinazione sia importante per uscire dalla pandemia". Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite a Progress su Sky TG24. Costa è poi intervenuto sul tema di un possibile lockdown solo per chi non è immunizzato, chiudendo a questa ipotesi, e si è detto soddisfatto per la "buona adesione" alla campagna vaccinale sui bambini.

 

La quarta ondata

Nel bollettino di venerdì 17 dicembre il numero di nuovi contagi è arrivato a 28.632, toccando il record nel 2021. Commentando questi dati, Costa ha detto che il ministero della Salute “dovrà valutare con grande prudenza e responsabilità i dati epidemiologici delle prossime settimane. È indubbio l’incremento dei contagiati, ma non c’è un incremento proporzionale nei ricoveri, sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive. Un anno fa nelle aree critiche i ricoveri erano 3mila, oggi sono meno di mille e questo è grazie al fatto che 46 milioni di cittadini si sono vaccinati”.

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“Nessun lockdown per i non vaccinati”

Costa ha chiuso alla possibilità che il Paese possa entrare in un nuovo lockdown, magari solo per i non vaccinati. “Assolutamente no, non succederà”, ha detto il sottosegretario, sottolineando come l’Italia abbia provato “ad anticipare ulteriori misure  restrittive e prevenire scenari peggiori” attraverso l’introduzione del Super Green pass che, secondo Costa, “ci permette di dire al Paese che siamo in grado di non prevedere più chiusure”.

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Le vaccinazioni ai bambini: "Buona adesione"

Lo scorso 16 dicembre è iniziata la somministrazione dei vaccini anche sui bambini, nella fascia d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni. “Definirei l’inizio della campagna positivo – dice Costa – perché c’è stata una buona adesione” e, anche se per il momento si contano più prenotazioni al Nord Italia rispetto al Sud, “confidiamo che i dati si allineeranno” a livello nazionale. Il tema delle vaccinazioni dei più piccoli, ha commentato il sottosegretario, “è molto delicato. C’è bisogno del sostegno e del contributo dei pediatri, che finora c’è stato. Confidiamo che il nostro Paese saprà dimostrare un grande senso di responsabilità e siamo convinti che raggiungeremo numeri importanti”. Centrale, per convincere i genitori a vaccinare i propri figli, è far capire che “i vaccini vanno fatti per proteggere in primo luogo gli stessi bambini, non gli adulti”.

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"No al Green pass per gli studenti"

Con l'aumento dei contagi, molti istituti scolastici hanno dovuto chiudere temporaneamente, dopo aver riscontrato la positività al virus di studenti e docenti. Tuttavia, a chi gli chiede se il governo stia lavorando all'introduzione dell'obbligo di Green pass anche per gli studenti, Costa risponde che la linea condivisa è più che altro quella di proseguire "con campagne di sensibilizzazione": "Ho forti dubbi sul pass sanitario per gli alunni, noi dobbiamo garantire il diritto allo studio a tutti. Abbiamo introdotto regole che limitano il ricorso alla didattica a distanza, proseguirei su questa strada", ha detto.

 

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Le restrizioni ai viaggi

Per arginare la diffusione della variante Omicron, l'Italia ha imposto l'obbligo di presentare un tampone negativo all'ingresso nel Paese, anche se si proviene da un altro Stato Ue. Strada diversa ha intrapreso la Francia, dove il presidente Emmanuel Macron ha polemizzato con i Paesi che hanno adottato la stessa misura italiana (come Grecia, Portogallo e Irlanda) parlando di scelte che minano la libertà di circolazione garantita dal sistema europeo. Per Costa, il tampone negativo prima dell'arrivo "è una scelta opportuna, un ulteriore strumento di garanzia e tutela" per la salute dei cittadini.

 

 

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