Draghi ai giovani: "Cerco la mia strada, da piccolo volevo giocare a basket"

Cronaca

Il presidente del Consiglio ha dialogato con i giovani del "Punto Luce" di Save The Children nella periferia romana di Torre Maura. Tra i temi l'ambiente, il futuro e un aneddoto personale

Non succede tutti i giorni di chiacchierare con il presidente del Consiglio. Un'opportunità che hanno avuto i ragazzi del Punto Luce Save the children nella periferia romana di Torre Maura. Mario Draghi è stato con loro, rispondendo alle domande dei giovani e spaziando dal problema del cambiamento climatico al ruolo delle nuove generazioni, ritagliandosi lo spazio anche per un aneddoto.

"Anche io sto cercando la mia strada"

Il premier ha iniziato con un consiglio per i ragazzi: "Cercate sempre di pensare a quel che state facendo, farlo bene e divertirvi. Tutti cerchiamo la strada: anch'io la sto cercando, ma è chiaro che più si è giovani più è difficile perché non avete passato. Per tantissimi anni non si è capito che i giovani sono il futuro. Il mondo sta diventando sempre più vecchio e il futuro sono i giovani". 

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse 
18-05-2021 Parigi, Italia 
Politica 
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, partecipa al "Vertice sul finanziamento delle economie africane", presso il Grand Palais Éphémère di Parigi.


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"Le decisioni sul clima vanno prese con i giovani"

"Il clima è importantissimo e finalmente si è capito: ora tutti i Paesi stanno investendo una enorme quantità di fondi per migliorare le condizioni climatiche e ridurre le emissioni - ha detto Draghi  - è molto importante che le decisioni vengano prese con i giovani. Prima del G20 c'è stata a Milano Youth4climate con 450 giovani da varie parti del mondo: lì è stato chiarissimo che queste decisioni vanno prese con i giovani ed abbiamo fatto questa promessa". 

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"Volevo diventare un giocatore di basket"

Draghi aveva una vocazione sportiva, che poi per motivi di altezza ha dovuto abbandonare. "Da piccolo, quando avevo da 11-12 anni fino a 21 mi sarebbe piaciuto essere un atleta e possibilmente essere un bravo giocatore di pallacanestro. L'importante non è tanto quello che vuoi diventare ma quello che sei e l'esperienza più importante è ora, quello che stai facendo, la cosa più importante è sempre quello che stai facendo in quel momento", ha concluso il premier. 

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