Giulia Schiff resta fuori dall'Aeronautica, aveva denunciato nonnismo

Cronaca

L'ex allieva dell'Accademia aeronautica di Pozzuoli è stata definitivamente espulsa. Il Consiglio di Stato ha respinto il suo ricorso ritenendolo infondato. Nonostante l’allontanamento definitivo, la ragazza può chiedere un risarcimento dei danni morali e materiali che dovrebbe essere “non inferiore ad euro 70.000“

Definitivamente espulsa dall'Aeronautica militare Giulia Schiff, ex allieva ufficiale che aveva denunciato episodi di nonnismo. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il suo ricorso contro l'espulsione ritenendolo infondato e ha confermato il provvedimento emesso dal Tar del Lazio, condannando la 21enne di Mira, nel Veneziano, anche a pagare le spese processuali.

La denuncia

Giulia Schiff, l'ex allieva pilota dell'Accademia aeronautica di Pozzuoli, aveva denunciato un 'battesimo del volo' ritenuto violento e aggressivo. Per l'episodio sono a processo davanti al Tribunale militare di Roma otto sergenti del 70esimo Stormo dell'Aeronautica di Latina, rinviati a giudizio con l'accusa di lesioni personali pluriaggravate in concorso. A giudizio del Consiglio di Stato, dalla motivazione con cui l'Aeronautica l'aveva ritenuta non idonea per "inattitudine militare e professionale" (che la giovane allieva aveva considerato una ritorsione ai suoi danni) "non emergono elementi atti comprovare un’errata applicazione dei criteri indicati nelle linee guida o un’irragionevolezza della valutazione tecnico discrezionale, con conseguente preclusione di ogni sindacato nel merito" e "la volontà ritorsiva è esclusa".

La decisione

L’organo supremo di giustizia amministrativa ha deciso dunque che l’espulsione è una “conseguenza diretta dell’insufficiente voto in attitudine militare e professionale". Nonostante l’allontanamento definitivo, Giulia Schiff può chiedere un risarcimento dei danni morali e materiali, che dovrebbe essere “non inferiore ad euro 70.000“. Il processo sul caso si terrà il 5 novembre a Latina. Davanti al Tribunale compariranno otto sergenti che, secondo la Procura militare, hanno offeso “prestigio, onore e dignità” dell’ex allieva, usandole “violenza” e “cagionandole plurime escoriazioni”.

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