Lo ha detto il Pontefice nell'udienza generale in Aula Paolo VI ripercorrendo la visita apostolica a Budapest e in Slovacchia. Le radici cristiane dell’Europa, ha sottolineato il Pontefice, “sono sempre vive, piene della linfa vitale che è lo Spirito Santo, e che come tali devono essere custodite"
Durante il recente viaggio "nel cuore dell'Europa ho pensato spesso ai padri dell'Unione europea, come l'hanno pensata, non come un'agenzia per distribuire le colonizzazioni ideologiche alla moda". Lo ha detto Papa Francesco nell'udienza generale in Aula Paolo VI ripercorrendo la visita apostolica a Budapest e in Slovacchia.
Le radici cristiane dell'Europa
Le radici cristiane dell’Europa, ha sottolineato il Pontefice, “sono sempre vive, piene della linfa vitale che è lo Spirito Santo, e che come tali devono essere custodite: non come reperti da museo, non ideologizzate e strumentalizzate per interessi di prestigio e di potere, per consolidare un’identità chiusa. Questo vorrebbe dire tradirle e sterilizzarle”. “Così intese e vissute, le radici sono garanzia di futuro”, ha assicurato Francesco: “Da esse germogliano folti rami di speranza”. “Anche noi abbiamo radici, ognuno di noi ha le proprie radici”, ha proseguito: “Ricordiamo le proprie radici, dei padri, dei nonni. Siamo collegati ai nonni: loro ti danno la linfa, tu devi prendere da loro la linfa per andare avanti. Non dimenticatevi di questo: tutto quello che l’albero ha di fiorito gli viene da quello che ha sotterrato. Tu puoi crescere nella misura in cui sei unito alle radici. Se tagli le radici, le nuove ideologie non ti porteranno a nulla, finirai male”.