Covid e vaccini, l'andamento dei decessi in Italia e nel Regno Unito a confronto

Cronaca

Mentre nel nostro Paese la conta delle vittime resta drammaticamente alta e la campagna vaccinale stenta a decollare, al di là della Manica, dove già il 42% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose, il numero dei morti è crollato. Ecco cosa dicono i dati nei due Paesi

Da una parte una campagna vaccinale che prosegue spedita e il numero di vittime più basso da diversi mesi a questa parte, dall’altra le somministrazioni che vanno a rilento e la curva dei decessi che rimane drammaticamente alta. Messe a confronto, le curve che rappresentano la cifra più tragica della pandemia, quella delle vittime, in Italia e in Gran Bretagna mostrano una divergenza che sottolinea l’importanza di una campagna vaccinale quanto più rapida possibile. Ieri, 22 marzo, il Regno Unito ha registrato il numero più basso di decessi dallo scorso ottobre, 17. Il 23, invece, per l’Italia il record è stato purtroppo opposto: 551, un numero di morti che non si vedeva dal 19 gennaio (COVID, L’ANDAMENTO DEI CONTAGI IN ITALIA - AGGIORNAMENTI IN DIRETTALO SPECIALE).

Il crollo delle vittime nel Regno Unito

Come si vede dal grafico, la media giornaliera delle vittime per milione di abitanti nel mese di marzo in Italia è in leggera ma costante crescita. Trend opposto invece per il Regno Unito, che ha visto abbassarsi nettamente questo indicatore con l’avanzare della campagna vaccinale. Crollo dei decessi e rapidità delle vaccinazioni: questa la correlazione evidente dai dati Oltremanica e che in Italia ancora non è osservabile. Nell’ultima settimana il numero di decessi per 100mila abitanti nel nostro Paese è quasi cinque volte quello registrato nel Regno Unito. Se si guarda al numero assoluto, negli ultimi 7 giorni le vittime in Italia sono state 2.829, contro le 594 britanniche.

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Campagne vaccinali a confronto

Anche al netto della peculiare scelta strategica di Londra (il governo britannico ha optato per una inoculazione della prima dose al più alto numero possibile di cittadini anche a costo di ritardare la somministrazione della seconda), nel Regno Unito la campagna vaccinale viaggia spedita, a ritmi dai quali i Paesi dell’Unione europea sono decisamente distanti, a causa dei noti problemi di approvvigionamento del vaccino. Nel Paese britannico il 42% della popolazione ha ricevuto almeno una dose del vaccino, contro soltanto il 9% dell’Italia. Un altro indicatore significativo è quello del numero di vaccini fatti per 100 abitanti, “classifica” nella quale il Regno Unito è saldamente in testa con 44,6, una cifra che è più del triplo di quella italiana (13,28), che è pienamente in linea con la media dei Paesi dell’Unione europea.

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