Coronavirus, il bollettino della Protezione Civile del 20 aprile: 454 vittime in 24 ore

Cronaca

I casi totali di contagio fin qui registrati sono 181.228, i decessi sono in totale 24.114. Sono 62 le persone in meno in terapia intensiva e 127 in meno i ricoverati con sintomi. I guariti in più sono 1.822, il totale è 48.877. Tamponi eseguiti su 943mila persone

In Italia le persone complessivamente risultate positive al coronavirus, compresi guariti e deceduti, sono 181.228 (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE). Di questi, 108.237 sono i contagiati attuali. Le persone guarite nelle ultime 24 ore sono 1.822, per un totale di 48.877. Il totale delle vittime è di 24.114, 454 in più rispetto a ieri. Continua il calo dei pazienti in terapia intensiva: sono 2.573, 62 in meno rispetto al giorno precedente, “il numero più basso da un mese a questa parte” secondo quanto spiegato dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante la conferenza stampa. Il dato è in calo per il diciassettesimo giorno consecutivo. Dei pazienti attualmente positivi, 24.906 sono poi ricoverati con sintomi e 80.758 sono in isolamento domiciliare.

I numeri dei tamponi

I tamponi eseguiti nella giornata di oggi sono 41.483 in più, per un totale di 1.398.024, di cui quasi 661mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Per la prima volta è stato fornito anche il numero complessivo delle persone sottoposte a tampone: sono 943mila. La cifra dei tamponi giornalieri, infatti, include anche i tamponi fatti “in uscita”, ovvero le persone che dopo la malattia o l’isolamento domiciliare vengono sottoposti a uno o 2 tamponi prima di poter essere definiti “guariti” (IN LOMBARDIA ZERO NUOVI CONTAGI NON PRIMA DI FINE GIUGNO - FOTO SIMBOLO – IN ARRIVO L’APP PER IL TRACCIAMENTO DEI CONTAGI I NUMERI DELL'ITALIA - CHI SONO GLI ESPERTI DELLA TASK FORCE PER LA FASE 2).

I dati regione per regione

Dai dati della Protezione Civile emerge che i contagiati sono:
34.587 in Lombardia
13.522 in Emilia-Romagna
14.557 in Piemonte
10.061 in Veneto
6.568 in Toscana
3496 in Liguria
3.212 nelle Marche
4.365 nel Lazio
3.019 in Campania
1.929 nella Provincia di Trento
2.810 in Puglia
1.190 in Friuli Venezia Giulia
2.210 in Sicilia
2.062 in Abruzzo
1.540 nella provincia di Bolzano
424 in Umbria
854 in Sardegna
828 in Calabria
548 in Valle d’Aosta
242 in Basilicata
213 in Molise. 

Quanto alle vittime, se ne registrano:
12.376 in Lombardia
3.079 in Emilia-Romagna
2.409 in Piemonte
1.112 in Veneto
667 in Toscana
957 in Liguria
822 nelle Marche
349 nel Lazio
309 in Campania
366 nella provincia di Trento
326 in Puglia
239 in Friuli Venezia Giulia
203 in Sicilia
263 in Abruzzo
249 nella provincia di Bolzano
58 in Umbria
86 in Sardegna
75 in Calabria
127 in Valle d’Aosta
24 in Basilicata
18 in Molise. 

Borrelli: “Disponibili 19mila posti per l’autoisolamento”

Per chi, risultato positivo al coronavirus, non può mettersi in isolamento nella propria abitazione, Borrelli ha detto che sono a disposizione oltre 19mila posti, 6.800 dei quali resi disponibili dallo Stato e altri 12.230 sparsi in 262 strutture reperite dagli enti locali. Il dato è frutto del censimento effettuato con le Regioni per capire le disponibilità per la sorveglianza sanitaria e l’isolamento dei positivi. Al momento di questi 19mila posti ne sono occupati 4.146.

Richeldi: “Epidemiologi dicono che decessi saranno gli ultimi a calare”

A commentare il dato sui decessi, ancora in crescita, è intervenuto Luca Richeldi del Comitato tecnico scientifico (Cts), che ha affiancato Borrelli nella conferenza stampa. “Il parametro dei deceduti non va nella direzione voluta, ma gli epidemiologi ci dicono che sarà l’ultimo a calare - ha detto -. Questo ha varie spiegazioni epidemiologiche, ma deve far riflettere su quanto successo e succede: la battaglia certo non è vinta, è un periodo di relativa tregua nella diffusione del virus, ma non è il momento di abbassare la guardia”.

Richeldi: “Non è esclusa riapertura su base regionale”

Sempre Richeldi, a una domanda se la riapertura avverrà contemporaneamente a livello nazionale oppure per Regioni, ha risposto che “prevedo un network di misure sul territorio nazionale, ma se poi a livello regionale il ministero della Salute e i presidenti raccomandino misure specifiche non posso escluderlo”. Se sia più efficace un’apertura differenziata o generalizzata “non è cosa su cui mi sento di commentare - ha aggiunto - dipende da quello che dicono i modelli, che sono in evoluzione: si raccolgono dati sul territorio fino a inizio maggio. Poi ci sono le decisioni relative al tessuto socio-economico delle regioni, che è molto diverso. Terzo elemento è la mobilità interregionale”.

Aperto bando per 1.500 operatori sanitari

Borrelli ha anche spiegato che è online e scadrà mercoledì, 22 aprile, un bando “per reclutare 1.500 operatori socio sanitari destinati a Rsa, residenze per disabili e anziani e istituti penitenziari”. È aperto anche un altro bando per reclutare un nuovo contingente di medici per integrare la task force che già opera nelle regioni più colpite dall’epidemia e che invece scadrà giovedì, 23 aprile.

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