Coronavirus, a Milano una casa per bambini con genitori contagiati. VIDEO

Cronaca

Si chiama "La Cordata" e si trova a Milano. Gli operatori della struttura ospitano i minori che non hanno parenti in città. L’obiettivo è tenerli al sicuro in un ambiente che li faccia sentire a proprio agio

Un posto accogliente dove giocare alla ricerca di un po’ di spensieratezza ma sempre in totale sicurezza. A Milano, all’interno della cooperativa "La Cordata" trovano ospitalità diversi bambini e adolescenti che hanno i genitori malati di coronavirus (IL LIVEBLOG - LO SPECIALE - Commissario Arcuri: "Nessun 'liber tutti', lunga fase di transizione"). In assenza di parenti in città, i minori possono svagarsi in un ambiente familiare con disegni che rallegrano le pareti, stanze trasformate in camerette e spazi in comune.

Le paure

"Sono dei ragazzi che hanno due paure di fondo - spiegano gli operatori - sia di essere loro positivi sia, ovviamente, sono preoccupati per i genitori che sono ospedalizzati". Per questa ragione la struttura si è organizzata per creare un ambiente fantastico che imita le navicelle spaziali, lasciandosi ispirare dalla vestizione obbligatoria con i dispositivi di protezione individuale (dpi).

Progetto operativo dal 28 marzo

Il progetto nasce in collaborazione con il comune di Milano, con la Cooperativa Comin e con la Fondazione di Comunità Milano. La struttura, che accoglie molti ospiti, ha dedicato tutto il primo piano ai bambini e agli adolescenti. L’iniziativa ha preso avvio sabato 28 marzo e ospita minori dai 6 ai 14 anni. In totale ci sono 15 camere singole, che possono diventare doppie in caso di fratelli. In questa settimana, dichiarano gli operatori, "più o meno le segnalazioni che abbiamo ricevuto e trattato, sono state una decina".

L’aiuto degli psicologi

Tutti i luoghi vengono sanificati costantemente e il personale indossa mascherine, tute e visiere. Oltre agli operatori che si occupano dei minori sono presenti anche degli psicologi che li aiutano capire che cos'è il coronavirus, utilizzando strumenti ludici come ad esempio le fiabe. Fondamentale anche il contatto con i genitori, con i quali bambini comunicano attraverso videochiamate, se non sono situazioni così gravi. "Certo è - spiega una delle operatrici - che i genitori sono malati e quindi hanno sicuramente un tono di voce diverso, e questo desta preoccupazione nei minori".

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