Coronavirus, via libera dell'Enac: si possono usare i droni per monitorare spostamenti

Cronaca

Con una nota, l'Ente nazionale per l'aviazione civile autorizza il "monitoraggio degli spostamenti". Deroga fino al 3 aprile per l'utilizzo dei piccoli aerei a pilotaggio remoto anche senza autorizzazione specifica dell'Ente

Il ”monitoraggio degli spostamenti dei cittadini potrà essere effettuato anche con i droni". A dare il via libera è l’Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) che ha fissato alcune regole per i dispositivi da impiegare nell’ambito del contenimento dell’emergenza coronavirus (LA NOTA DELL'ENAC - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Come potranno essere effettuati i controlli con i droni

Tutte le misure da adottare sono contenute in una nota inviata ai ministeri dell'Interno, dei Trasporti e della Giustizia, allo Stato maggiore dell'Aeronautica, all'Enav, all'Associazione nazionale dei Comuni italiani e ai Comandi delle Polizie locali. Il documento spiega che, fino al 3 aprile 2020, si dispone che "le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg, nella disponibilità dei Comandi di Polizia locale ed impiegati per le attività di monitoraggio" in questione, "potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione".

Il monitoraggio sulle aree urbane

Si sottolinea inoltre che si potranno effettuare i controlli "anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto" e dove "non sarà altresì necessario il rilascio di autorizzazione" da parte dell'Enac e "non sarà richiesta la rispondenza delle operazioni agli scenari standard". Sempre fino al 3 aprile 2020, "si autorizzano tutti gli Enti di Stato di cui all'articolo 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie locali dei Comuni italiani, ad operare con propri Apr se impiegati nell'ambito delle condizioni emergenziali dovute all'epidemia Covid-19", nelle aree che guardano sugli aeroporti civili e "identificate come 'aree rosse', ad una quota massima di 15 metri".

Le regole da seguire vicino agli aeroporti

Nello specifico, in caso di svolgimento di voli con Apr - precisa la nota - "nelle aree sopra specificate, l'Ente titolare dello stesso dovrà fornire preventivamente comunicazione alla Torre di controllo dell'aeroporto limitrofo all'area d'interesse", per comunicare la presenza del drone e coordinare le attività. La priorità, comunque, sarà sempre data al traffico degli aeromobili da e verso gli aeroporti. Rimane quindi "in capo all'operatore del drone la responsabilità sia di dare precedenza agli aeromobili in volo sia di separarsi da questi ultimi".

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