L'iniziativa è della coop sociale Arca di Noè di Bologna. L'obiettivo dei filmati (in bengala, mandinka, arabo o urdu) è aiutare chi vive da poco nel nostro Paese a capire meglio le regole di comportamento da osservare in questi giorni
Sette lingue diverse per spiegare agli stranieri che vivono in Italia l’emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI). Dal bengali al mandinka, dall’arabo all’urdu. Una campagna social lanciata dalla coop sociale Arca di Noè di Bologna con l'obiettivo di "spiegare meglio e a tutti il contenuto dei decreti della presidenza del Consiglio, tenendo conto che migliaia di persone vivono da poco in Italia e non hanno la padronanza della lingua".
I video, realizzati in diverse lingue asiatiche, arabe e africane, sono stati pensati per rendere più accessibili le regole di comportamento da osservare in questi giorni (COSA SI PUO' FARE E COSA NO). Così, spiega la cooperativa, "sarà possibile raggiungere le principali comunità provenienti da oltre 50 Paesi di Africa, Asia e Medio Oriente per un totale di circa 5 milioni di persone che non hanno la padronanza della lingua italiana".
I video in sette lingue
La cooperativa Arca di Noè, che dal 2008 offre servizi professionali di accoglienza richiedenti asilo e rifugiati per favorire l’autonomia e l’inserimento socio-lavorativo delle persone migranti accolte, ha realizzato i filmati coinvolgendo i suoi lavoratori mediatori linguistici e culturali.
Ognuno ha letto un testo condiviso nella propria lingua: bengali (parlato da chi proviene dal Bangladesh e una parte dell'India), mandinka (Senegal, Gambia e Guinea Bissau), bambara' (Mali, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Guinea Conakry e Mauritania), tigrino (Eritrea e Etiopia), wolof (Senegal, Gambia, Guinea, Guinea-Bissau, Mali e Mauritania), arabo (Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Kuwait, Iraq, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Oman, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Palestina, Yemen) e urdu (Pakistan, India, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar, Arabia Saudita).
L’Arca di Noè invita "tutte le realtà in contatto con migranti e comunità straniere a condividere e diffondere ai propri contatti i video con le indicazioni e comportamenti da seguire per limitare i rischi e i contagi".