Coronavirus Italia, Almaviva chiude le sedi dei call center e passa allo smart working

Cronaca

Il servizio di assistenza telefonica, che gestisce anche il numero di emergenza 1500, entro 72 ore chiuderà le sedi fisiche. I 5mila dipendenti protestavano da giorni per le condizioni di lavoro. Sospese le attività di chi non potrà lavorare da remoto

Alla fine, le proteste dei dipendenti e il tam-tam sui social network hannno sortito effetti: il servizio di call center di Almaviva, che gestisce anche il numero di emergenza 1500 per il coronavirus, resterà attivo solo in smart working, per quei lavoratori che potranno gestire le operazioni da casa. Sarà invece sospesa entro tre giorni l’attività per chi non può lavorare da remoto. È così che l’azienda ha deciso di tutelare i propri lavoratori, da giorni sul piede di guerra, di fronte all’emergenza coronavirus (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPA E GRAFICI DEL CONTAGIO - LE MISURE DEL GOVERNO ITALIANO).

L'azienda: "Sospese le attività entro 72 ore"

Il comunicato dell’azienda informa che Almaviva ha deciso di "sospendere entro le prossime 72 ore tutte le attività dei lavoratori nei propri call center sul territorio nazionale, oltre 5mila, che non possano essere gestite attraverso smart working, remotizzando l'operatività presso il domicilio dei lavoratori, modalità già adottata da 3.500 dipendenti del gruppo nel settore IT". Almaviva sottolinea che "sarà assicurato il presidio dei servizi di pubblica utilità, a partire dal numero verde 1500".

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