'Ndrangheta, commissariato per “infiltrazioni mafiose” comune valdostano di Saint-Pierre

Cronaca

Il Consiglio dei ministri ha deciso lo scioglimento del Consiglio comunale. Un provvedimento arrivato dopo l’operazione “Geenna”, della Dda di Torino e dei carabinieri, su presunte infiltrazioni della mafia in Valle d'Aosta

Saint-Pierre, comune di 3mila abitanti alle porte di Aosta, è stato commissariato per “infiltrazioni mafiose”. Il Consiglio dei ministri ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale. Il provvedimento è arrivato dopo l’istruttoria avviata in seguito all’operazione “Geenna” condotta dalla Dda di Torino e dai carabinieri. L’inchiesta riguarda presunte infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta e ha portato all'arresto anche di uno degli assessori comunali di Saint-Pierre. La commissione d'accesso antimafia si era insediata nell'aprile 2019.

L’inchiesta sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta

In tutto, gli arresti erano stati 16. Tra gli altri, era finita in carcere - e nei mesi successivi ai domiciliari - Monica Carcea, all'epoca assessore comunale di Saint-Pierre alla Programmazione, finanze e patrimonio. Nel processo iniziato lo scorso dicembre, è imputata per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l'accusa, dopo essere stata eletta nel 2015 con "l'appoggio elettorale da parte di Marco Fabrizio Di Donato", Carcea si sarebbe rivolta a lui, al ristoratore Antonio Raso e al consigliere comunale di Aosta sospeso Nicola Prettico - in base alle indagini dei carabinieri, tutti e tre membri della locale di 'ndrangheta del capoluogo regionale valdostano - chiedendo di intervenire a "comporre le tensioni e i contrasti" con altri membri della giunta comunale di Saint-Pierre.

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