Ponte Morandi, intervista al sopravvissuto diventato papà un mese dopo il crollo

Cronaca

A Sky TG24 parla Gianluca, scampato alla tragedia di Genova: "Purtroppo è una cosa che ci porteremo dietro per tutta la vita, ma adesso sono con la mia famiglia". La compagna Giulia: "Ora con noi c'è Pietrino, la vita è bella"

"Purtroppo è una cosa che ci porteremo dietro per tutta la vita, perché è troppo grossa da dimenticare, però sono vivo, sono con loro, e va benissimo così". Gianluca è un sopravvissuto al crollo del ponte Morandi e poco dopo la tragedia è diventato papà. A Sky TG24 ha parlato insieme a Giulia, la sua compagna, e con loro c'era anche il piccolo Pietro, arrivato appena un mese dopo la tragedia, quando il papà era ancora ricoverato in ospedale. A un anno di distanza si sentono ancora le ferite, ma nella famiglia c’è la speranza di ripartire insieme (LO SPECIALE - LE FOTO: DAL CROLLO ALLA RICOSTRUZIONE - Genova per noi: ponte Morandi, un anno dopo: diretta).

Gianluca: "È una cosa che ci porteremo dentro per tutta la vita"

Gianluca ha perso la sensibilità a un braccio e ha riportato diversi danni che saranno permanenti: "Il braccio, la schiena, l’occhio. Psicologicamente sono in cura, prendo dei farmaci per dormire e anche durante il giorno per evitare gli attacchi di panico". Sa che quello che è accaduto non si potrà cancellare, ma anche lui guarda avanti (LE IMMAGINI DELLA COMMEMORAZIONE).

"Il nostro Pietrino è arrivato a un mese dal crollo"

"Il nostro Pietrino - dice Giulia accarezzando la testa del suo bambino - è arrivato un mese dopo il crollo: è nato il 13 settembre alle 23:58, a due minuti dal 14". Nel figlio, convivono il ricordo dell’esperienza peggiore e della più grande speranza di lasciarsela alle spalle: "Se tu scampi a una cosa del genere sei fortunato – dice oggi Giulia - devi essere felice, nonostante gli acciacchi fisici, nonostante i periodi difficili, perché la vita è bella. Quello che ci ha insegnato questa vicenda è che la vita è bella".

Giulia: "Mi sono ritrovata senza il mio compagno quando ho partorito"

Giulia ricorda i giorni dell’ospedale e del parto: "In una fase della vita in cui dovrebbe essere tutto rose e fiori io avevo il compagno in ospedale, e mi sono trovata senza di lui quando ho partorito". Ma ora finalmente possono stare vicini: "La famiglia ti dà una forza che niente ti dà", dice Gianluca. (PROCURATORE COZZI: PONTE MORANDI NON È STATA UNA FATALITA')

"Potevo non vederlo più"

Dopo un anno si torna anche a scherzare come si può sulla vicenda che li ha segnati: "Quando uno dei due esce di casa c’è il ti amo in più - racconta Giulia - Quella mattina gli dissi 'torni presto oggi vero?' Lui mi ha detto 'sì, oggi torno anche prima', e poi l’ho rivisto dopo un mese e mezzo. Oggi ci scherziamo ma veramente potevo non vederlo più".

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