Stragi Usa, Barack Obama: basta leader che alimentano paura e odio

Cronaca

L'ex presidente Usa su Twitter invita a "rifiutare linguaggi che alimentano paura o normalizzano sentimenti razzisti" e a "chiedere a chi governa che la legislazione sulle armi nel Paese cambi"

"Bisogna fermamente respingere il linguaggio che viene dalle bocche di qualunque leader che alimenta un clima di paura e di odio o tenda a minimizzare il razzismo. I leader che demonizzano coloro che non ci assomigliano o suggeriscono che gli immigrati minacciano il nostro modo di vivere o che l'America appartiene solo a un certo tipo di persone": con un lungo testo pubblicato sul suo accout Twitter l'ex presidente Usa Barack Obama interviene ancora inserendosi nella lunga coda di polemiche che, dopo il lutto per le stragi in Ohio e in Texas, sta animando il dibattito nel Paese. "I valori della tolleranza e della diversità dovrebbero essere il tratto caratteristico della nostra democrazia", ha continuato l'ex presidente, in un testo che si apre con il rinnovo del cordoglio nei confornti delle famiglie delle vittime e che specifica che anche se "alcuni dettagli stanno ancora emergendo", "nessun altro Paese sviluppato sopporta i livelli di violenza da armi da fuoco" come gli Stati Uniti. Sul tema legislativo l'ex inquilino della Casa Bianca (cosa fa Obama da quando non è più presidente) prende una posizione netta: "Finchè non inisstiamo con chi governa affinchè cambino le norme sulle armi, queste tragedie continueranno ad accadere" (Trump: "Non sparano le armi ma la follia"). 

L'attacco indiretto nei confronti di Trump 

Nella seconda parte del testo Obama si concentra sulla matrice dell'ideologia razzista paragonando chi agisce animato dal suprematismo bianco ai terroristi dell'Isis: anche in questo caso infatti chi agisce lo fa da solo ma si è in precedenza radicalizzato su siti internet che sono il terreno su cui l'ideologia suprematista e razzista attecchisce. Infine la condanna verso quei leader che "normalizzano" il sentimento razzista con un linguaggio che, prosegue Obama "non è nuovo ma è stato all'origine di tragedie come l'Olocausto, il genocidio in Rwuanda e la pulizia etnica nei Balcani". 

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