Carabiniere ucciso: la difesa di Hjorth presenta ricorso al Riesame per la scarcerazione

Cronaca

Il padre di Gabriel ha visto il figlio in carcere e ha detto di essere convinto della sua innocenza: “Non riesce a darsi pace. Non sapeva che Elder avesse un coltello”. Intanto, anche il padre dell’altro americano, reo confesso, incontra il figlio in carcere

I difensori di Gabriel Christian Natale-Hjorth, uno degli americani arrestati  per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, hanno chiesto la scarcerazione del loro assistito, depositando questa mattina il ricorso al tribunale del Riesame (COSA SAPPIAMO FINORA - LA CAMERA ARDENTE - I FUNERALI - L'UOMO CON LO ZAINO: "NON SONO UN PUSHER"). Nell'istanza dell'avvocato Francesco Petrelli si chiede di annullare la misura cautelare emessa dal gip. Dal canto loro i difensori di Finnegan Lee Elder non hanno ancora deciso se presentare un ricorso al tribunale della Libertà. Nei confronti dei due arrestati l'accusa è di concorso in omicidio.

Il padre di Hjorth: "Non sapeva che Elder avesse un coltello"

Intanto Fabrizio Natale, padre di Natale-Hjorth, il ragazzo fotografato con la benda nella caserma dei carabinieri, ieri ha fatto visita al figlio: “Non sapeva che l’altro ragazzo avesse un coltello”. Fabrizio Natale ha poi ribadito che il ragazzo “non riesce a darsi pace per quello che è successo”. L'uomo ha rilasciato una dichiarazione attraverso un avvocato dopo aver fatto visita al figlio, un incontro che Natale ha definito "molto duro per entrambi". Intanto, l'avvocato Fabio Alonzi, uno dei difensori di Natale-Hjorth, ha annunciato che la difesa "sta valutando se fare istanza al tribunale del Riesame". "Il nostro assistito è molto provato, suo papà è venuto ieri in carcere e tornerà nei prossimi giorni", ha aggiunto.

Il padre: “Siamo convinti della sua innocenza”

"Siamo molto turbati dalla situazione in cui si trova – ha aggiunto il padre di Natale-Hjorth tramite il legale che difende Gabriel, non ancora ventenne - ma siamo tutti pienamente convinti della sua innocenza". L'amico Finnegan Lee Elder ha aggredito il militare in borghese con un coltello militare che aveva portato con sé dagli Stati Uniti. Undici fatali coltellate che lui stesso ha poi confessato di avere inflitto. Il padre di Natale-Hjorth ha detto che suo figlio "non avrebbe mai immaginato che ci sarebbe stato un confronto e non sapeva che il suo amico fosse armato".

La difesa dell’altro americano

Ieri è arrivato a Roma dagli Usa anche Ethan Elder, il padre dell’altro americano, Finnegan Lee Elder, il giovane reo confesso dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. L’uomo è andato oggi a incontrare il figlio nel carcere di Regina Coeli. La difesa di Elder intanto parla di "aspetti poco chiari, in particolare nella dinamica della fase finale della colluttazione"."Elder è costernato per l'accaduto così come la sua famiglia. Questa difesa ha cominciato a lavorare e chiede rispetto in ordine alla figura di Elder che non ha alcun precedente penale, neppure negli Stati Uniti, e non è affatto un soggetto violento", ha detto Renato Borzone, uno dei difensori. 

Acquisiti dai pm i turni dei carabinieri

Nel frattempo, Sergio Brugiatelli, l'uomo a cui era stato rubato lo zaino e che chiamò i carabinieri ha detto di non essere né un informatore né un pusher, mentre i pm guidati dal procuratore Michele Prestipino stanno indagando sui turni dei carabinieri coinvolti nella vicenda. La Procura di Roma ha infatti acquisito l'elenco dei turni di presenza in servizio della Stazione Farnese nell'ambito dell'indagine relativa all'omicidio del vicebrigadiere. L’obiettivo è certificare la presenza in turno di Cerciello dalla mezzanotte alle 6 di mattina del 26 luglio insieme al collega Andrea Varriale. Come sottolinea il Corriere, i pm vorrebbero capire se le annotazioni di servizio possano essere state corrette dopo la tragedia per coprire eventuali errori, compreso il fatto che Cerciello abbia partecipato a un’operazione pur non avendo con sé la pistola. Infine, i magistrati acquisiranno anche i tabulati telefonici dei due americani arrestati, dei due carabinieri, Andrea Varriale e lo stesso Cerciello, e di Sergio Brugiatelli. Saranno acquisti anche i tabulati telefonici del pusher che avrebbe ceduto aspirina anzichè cocaina ai due arrestati.

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