Venezia, scontro in Laguna: polemica su grandi navi. Indagati pilota e comandante Msc

Cronaca

Dopo la collisione tra nave e battello, il ministro delle Infrastrutture conferma il timing per togliere le grandi navi dalla Giudecca: "Prima trovare alternativa. A breve progetto definitivo". Salvini: "C'è già, si faccia". La Procura apre un'inchiesta

La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo d'inchiesta sull'incidente navale nel canale della Giudecca, e valuta se procedere per il reato di inosservanza delle norme sulla sicurezza, previsto dal codice della navigazione. E "questa sera sono stati notificati al Comandante della MSC Opera e al DPA (Designated Person Ashore) gli avvisi di garanzia e la relativa iscrizione nel registro degli indagati, atto dovuto per poter procedere all'espletamento della consulenza tecnica". Lo f sapere la compagnia che aggiunge che "la procura ha iscritto nello stesso registro altri soggetti estranei a MSC coinvolti a vario titolo nella gestione degli eventi che hanno portato all'incidente di domenica". Intanto, il giorno dopo l’incidente in Laguna, con lo scontro tra una nave crociera e un battello di turisti (LE FOTO) che ha causato molta paura e 4 feriti, il tema delle grandi navi torna ad accendere il dibattito politico (IL VIDEO DELL'IMPATTO - LO SCONTRO DA DUE PROSPETTIVE). Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, intervistato da La Stampa spiega: "Sono mesi che stiamo lavorando per risolvere un problema lasciato marcire per troppi anni. C'è un tavolo istituzionale che sta andando avanti ed è già in programma un incontro con gli altri ministri interessati per arrivare alla soluzione definitiva che contemperi, senza scorciatoie, economia turistica e tutela ambientale". Il ministro poi ha ribadito la sua posizione sullo sbarco delle navi da crociera a Venezia: "Siamo per la chiusura", precisa rassicurando chi chiede il divieto di attracco per le grandi navi in centro città, "ma prima, per non perdere le crociere a Venezia, bisogna trovare l'alternativa, anzi le alternative, quella definitiva e quella provvisoria". Spiega infine che "entro fine giugno verrà scelto il progetto. Nel frattempo stiamo già lavorando per la soluzione provvisoria e ci vorrà qualche mese per metterla in campo", "si tratta di procedure costose e complesse, che richiedono un po' di tempo" (L'AUDIO DEL DIALOGO TRA PILOTA E CAPITANERIA - TUTTI GLI INCIDENTI IN LAGUNA). Intanto, si è tenuto oggi un incontro convocato d'urgenza al ministero dei Trasporti sull'incidente. 

L'incontro al Mit

Un incontro che, secondo il presidente dell'autorità di sistema Portuale del mare Adriatico settentrionale, Pino Musolino, è andato "molto bene": "Sono stati fatti numerosi ragionamenti, c'è in corso un'analisi approfondita da parte del ministero. La rimando alle valutazione del ministro e alle indicazioni che ha deciso di diffondere il Mit", ha detto Musolino. Interpellato sull'ipotesi Marghera, Musolino ha poi risposto: "Non mi sento di fare nessun commento che non sia quello che è stato già fatto dal ministero". Il Mit, in precedenza, aveva fatto sapere che "a differenza di quanto sostenuto da molti in queste ore, nessun progetto sull'ipotesi Marghera per le grandi navi a Venezia giace al Mit". "Esiste solo uno studio la cui natura non ha nulla a che fare con alcuno stadio di progettazione, nemmeno quello iniziale della fattibilità tecnico-economica", aggiungono.

Annullata la crociera e rimborsati i biglietti

Sono intanto finiti sotto sequestro tutti i sistemi di movimento della Msc, i motorini, il timone, la scatola nera, ma non la nave stessa, in modo da permettere ai 1200 passeggeri di utilizzarla anche se in porto. Saliti a bordo ieri sera, hanno potuto utilizzare cabine, ristoranti e ponti della "Opera" e molti sono scesi oggi a terra per visitare la città. Ma non partiranno per il tour previsto: Msc ha infatti annullato la nuova crociera, e ha deciso di "rimborsare a tutti i passeggeri l'intero costo del biglietto e gli eventuali servizi prenotati". Questo perchè l'indagine in corso richiederà alcuni giorni per essere completata "e quindi la nave non potrà completare l'itinerario inizialmente previsto nel Mediterraneo Orientale". La compagnia ha avuto oggi dalle Autorità il permesso per iniziare i lavori di ripristino dello scafo: Msc conta di poter far salpare la "Opera" entro giovedì 7 giugno. 

Le indagini

Sul fronte delle indagini, nei prossimi giorni verrà disposta la consulenza tecnica, e se vi saranno atti irripetibili, com'è probabile, vi saranno iscrizioni di indagati. La Procura di Venezia potrà procedere con un eventuale fascicolo per le lesioni riportate dai passeggeri del battello colpito dalla Mcs solo su querela di parte. E per il momento le quattro turiste rimaste ferite, due delle quali ancora ricoverate, non hanno presentato querela. Lo ha spiegato il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. Una delle due donne ricoverate, un'australiana di 66 anni, ha riportato un trauma toracico-dorsale. L'altra, una neozelandese di 71 anni, verrà dovrà subire un intervento chirurgico per un trauma complesso subìto ad una spalla.

Salvini: c'è già progetto, si faccia 

Dal punto di vista della querelle politica, oggi il vicepremier Matteo Salvini ha commentato: "C'è questo problema della nave a Venezia, uno va a leggere e ci sono ipotesi di lavoro, poi ci sono però, ma, forse, dipende... Oggi qui è presente l'Italia del sì. C'è un progetto per le navi bene, si faccia e subito”.

Bonisoli: ricorsi vengano ritirati, basta ipocrisie

Il ministro della Cultura Alberto Bonisoli ha aggiunto che già da mesi il ministero dei Beni culturali ha avviato la procedura di vincolo per il Canale della Giudecca, una procedura che serve per poi stabilire quali navi ci possono passare e quali no, "peccato che qualche anima bella abbia fatto ricorso bloccando tutto". Secondo Bonisoli, a fare ricorso sono stati "il Comune di Venezia e l'autorità del Porto”. Poi attacca chiedendo che i ricorsi vengano ritirati: "Mi aspetto un colpo di reni e di serietà, basta ipocrisie", dice. E alla domanda sulla polemica tra Salvini e Toninelli per i tempi di realizzazione del progetto alternativo allo studio, Bonisoli risponde: "Salvini dice che Toninelli e Costa stanno bloccando il progetto, non è vero: stanno lavorando insieme per trovare una soluzione ai problemi di quel progetto, per esempio bisogna trovare un posto dove smaltire le tonnellate di fanghi tossici che verranno dai lavori di allargamento del canale Vittorio Emanuele”. (LE POLEMICHE)

I commenti di Brugnaro e Zaia

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, intervistato dal Corriere della Sera ha però replicato che "la soluzione c'è, siamo tutti d'accordo: cittadini, Comune, Città metropolitana, Regione, Porto. Le navi devono passare dal canale Vittorio Emanuele. C'è anche un atto del Comitatone e le carte sono in mano al ministro Danilo Toninelli". "Le responsabilità di quello che è accaduto, mi spiace dirlo, sono di Toninelli", aggiunge parlando dei ritardi nell'attuazione di una soluzione alternativa. E arriva poi anche il commento del presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, che intervistato dal Messaggero chiede di fermare lo “scaricabarile" e dice: "Il ministro Toninelli deve esprimersi: non a breve. Subito". “Regione Veneto e Comune di Venezia hanno presentato e sottoscritto una proposta di viabilità alternativa che sfruttando una viabilità già esistente, prevede il passaggio attraverso il canale dei Petroli per arrivare a Marghera. Questo non è il ponte Morandi, io sono stanco di assistere sempre al solito scaricabarile. È Toninelli che deve decidere”.

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