L’Unità torna per un giorno, Belpietro direttore: scattano le polemiche

Cronaca
Foto Ansa

Il direttore de La Verità e di Panorama, su richiesta dell'editore, firma il numero straordinario in edicola il 25 maggio per evitare la decadenza della testata: "Ho accettato per garantire la libertà di stampa", afferma. Protesta il Cdr: "Gesto gravissimo"

È firmato da Maurizio Belpietro -  direttore de La Verità e di Panorama - il numero del 25 maggio dell'Unità, che torna in edicola per un giorno per evitare la decadenza della testata. E si scatenano le polemiche. L'Unità infatti, di proprietà di Pessina Costruzioni, non va in edicola da un paio d'anni e l'editore è obbligato a pubblicare almeno un numero all'anno. Anche il 25 maggio dell'anno scorso il giornale era tornato nelle edicole di Roma e Milano per un giorno. La carica di direttore era stata assunta in quel caso da Luca Falcone. Il cdr del giornale, in una nota, parla di “gesto gravissimo” e di "ultimo affronto alla storia del quotidiano fondato da Antonio Gramsci”, arrivato “all'improvviso e senza alcuna comunicazione al Comitato di redazione”. Belpietro conferma: "Gli editori dell'Unità mi hanno chiesto se potevo firmarla. Pur non condividendo nulla di quanto è mai stato scritto su quel giornale, ho accettato perché è un gesto che serve a garantire la libertà di stampa". Il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso definisce “grave e incomprensibile, oltre che una chiara provocazione” la decisione dell’editore dell’Unità.

Le proteste del Cdr

Il giornale – prosegue la nota del Cdr – “sarà in edicola con la firma di Maurizio Belpietro ma non con quella di Umberto de Giovannangeli che, componente del comitato di redazione chiamato a lavorare a questo numero speciale, avendo saputo del cambio di direzione soltanto pochi minuti prima che il giornale andasse in stampa ha deciso di ritirarla in segno di protesta". Da mesi, sottolinea ancora il cdr, “la redazione è impegnata in un estenuante confronto con la proprietà nel tentativo di riportare il giornale in edicola, anche a costo di pesanti sacrifici, e mai una simile evenienza è stata prospettata”.

Belpietro: "Ho solo dato la possibilità al giornale di essere in edicola"

Alle proteste che arrivano dalla redazione Belpietro risponde così: "Non capisco perché, non sono intervenuto su quel giornale. Non ho messo una virgola. Capisco che a qualcuno possa dispiacere la mia direzione, ma le cose le hanno scritte loro. Ho solo dato la possibilità al quotidiano di essere in edicola".

Lorusso (Fnsi): "Decisione dell'editore grave e incomprensibile"

Secondo Lorusso la decisione dell’editore “sconcerta e preoccupa. Non per ragioni di carattere professionale, ma perché si tratta di una scelta che va contro la storia del quotidiano fondato da Antonio Gramsci", afferma il segretario generale della Fnsi. "Ogni giornale - prosegue Lorusso - ha un'identità precisa e definita che non può essere né snaturata né vilipesa. Maurizio Belpietro, che porta legittimamente avanti la sua visione del mondo e le sue idee, è quanto di più distante possa esserci dalla linea e dalla cultura politica di cui l'Unità è storicamente interprete".

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