Brescia, il calciatore Morosini minacciato di morte per coro “terun, terun” a fine partita

Cronaca

Il centrocampista, durante la festa per la promozione delle Rondinelle in Serie A, ha urlato al megafono il coro. In un video di scuse ha spiegato l’intento “non razzista”: "Volevo prendere in giro un compagno. Ho ricevuto messaggi di morte e minacce”

Il calciatore del Brescia Leonardo Morosini è stato minacciato di morte dopo aver intonato il coro "terun terun” durante i festeggiamenti al termine della partita che ha sancito la promozione delle Rondinelle in serie A. Il giocatore ha postato un video di scuse su Instagram in cui ha spiegato che il suo intento era "goliardico" e "non razzista”.

Le scuse di Morosini

"Volevo prendere in giro il mio compagno siciliano, Ernesto Torregrossa - ha spiegato il giocatore - l’ho fatto in maniera leggera e non ho avevo intenzione di umiliare o prendere in giro nessuno, nemmeno le tifoserie di Lecce e Palermo o i meridionali. Ho ricevuto messaggi di morte, minacce alla mia famiglia. Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso, non avevo alcuna intenzione di farlo. Io non sono razzista, amo tutta l'Italia". Sulle minacce di morte al giocatore indaga la Digos.

Il coro discriminatorio

Il centrocampista ha intonato il coro durante la festa promozione al Rigamonti, dopo la vittoria di 1-0 contro l’Ascoli, che ha riportato in A il Brescia dopo 8 anni. Il video di pochi secondi è stato pubblicato e poi rimosso sulle storie Instagram del profilo del club e si vedeva Morosini che prende il megafono dalle mani del compagno urlando il coro.

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