Autobus incendiato Milano, bidella: "Con il coltello alla gola costretta a legare i bimbi"

Cronaca

Tiziana Magarini, la collaboratrice che era con i piccoli allievi sul bus dato alle fiamme: "Ho fatto nodi poco stretti, sperando riuscissero ad allentarli"

"Un'ora e un quarto in strada con un coltello alla gola e una pistola puntata", dice trattenendo a stento le lacrime Tiziana Magarini, la bidella che era insieme ai 51 allievi delle scuole medie sull'autobus dato alle fiamme dall'autista Ousseynou Sy, 47 anni, cittadino italiano dal 2004 (L'AUTISTA IN CARCERE - IL LEGALE: NON FAREMO RICORSO).

"Mi ha detto di legarli tutti e di azzittirli, io ho fatto quello che ho potuto per allentare un po' i nodi, infatti poi si sono riusciti a liberare", ha spiegato la donna. Che racconta anche dell'ordine arrivato dall'autista di sequestrare tutti i cellulari ai ragazzi, e di come, con qualche sguardo d'intesa con quelli che erano seduti più in fondo, sia stato possibile per alcuni di questi tenere il device con sé (IL RAGAZZINO CHE SI E' OFFERTO COME OSTAGGIO). 

Sull'autista

La donna dice anche di aver visto Sy già "altre volte in servizio, era da un paio di mesi che lo conoscevamo, sembrava una persona normale". E aggiunge che durante quell'ora e un quarto l'uomo gli sembrava lucido. "Ogni tanto si fermava e gettava altra benzina sul bus, teneva in mano l'accendigas come stesse ogni volta sul punto di usarlo, ma poi ripartiva. Mi ha anche ordinato di oscurare i vetri usando delle bombolette colorate" (La telefonata del sequestratore ai carabinieri: "Non sparate, è pieno di gasolio". AUDIO). 

La liberazione 

"Abbiamo visto le prime auto dei carabinieri arrivare da davanti e da dietro", racconta la donna: è a quel punto che l'autista ha iniziato ad agitarsi di più e quindi ha preso a tamponare quelle vetture. E pochi istanti dopo "ho sentito come una bomba dal retro del bus e in pochi istanti li hanno tirati fuori tutti". 
 

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