Migranti, il selfie di Papa Francesco con la spilla: "Apriamo i porti"

Cronaca

È accaduto a Sacrofano (Roma), quando Don Capovilla, sacerdote veneto in prima linea nell’accoglienza, ha salutato il Pontefice. Lui, riporta Avvenire, incuriosito dalla spilla su cui era scritta la frase, ha voluto prenderla in mano e partecipare alla foto

Un selfie, con in mano una spilla che recita: “Apriamo i porti”. Protagonista Papa Francesco, che ha voluto così condividere e rilanciare un messaggio di accoglienza nei confronti dei migranti. È accaduto a Sacrofano, in provincia di Roma, nel corso del Meeting “Liberi dalla paura”, promosso e organizzato dalla Fondazione Migrantes della Cei, dalla Caritas Italiana e dal Centro Astalli. Don Nandino Capovilla, parroco a Marghera (Venezia), racconta di essersi avvicinato al Pontefice per salutarlo. “Ha visto la spilletta che tenevo in mano e gliene ho spiegato il significato - dice ad Avvenire -. Così Francesco l’ha presa e si è fatto scattare una foto tenendola in mano”.

"Il Papa ha voluto tenere la spilla"

Secondo il sacerdote veneto, al Papa “la spilla deve essere piaciuta perché ha chiesto di tenere per sé quella con cui ci ha regalato l’emozione di questa foto”. Nel corso dell’omelia durante la messa celebrata venerdì pomeriggio, Bergoglio ha sottolineato come, “di fronte alle cattiverie e alle brutture del nostro tempo, anche noi, come il popolo d’Israele, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno di libertà. Proviamo legittima paura di fronte a situazioni che ci sembrano senza via d’uscita”. L'esortazione è quella a "guardare oltre le avversità del momento, a superare la paura - ha aggiunto - e riporre piena fiducia nell’azione salvifica e misteriosa del Signore”.

Chi è il sacerdote che ha scattato la foto

Don Capovilla è un sacerdote molto impegnato con la sua parrocchia in iniziative d'accoglienza. La scorsa settimana è anche sceso in piazza nel centro di Venezia per manifestare contro ogni forma di discriminazione e odio, e in particolare contro il Decreto Sicurezza approvato nei mesi scorsi dal governo e fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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