Omicidio Alessandro Neri: 6 arresti per droga, armi ed estorsione a Pescara

Cronaca

La Procura ha richiesto sei ordinanze di custodia cautelare in carcere e alcune perquisizioni domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sull’uccisione del 29enne ritrovato lo scorso 8 marzo in un canale. Le accuse vanno dallo spaccio all’estorsione al porto abusivo di armi

È scattata all’alba la maxioperazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Pescara per l'esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e di numerose perquisizioni domiciliari, tutte disposte su richiesta della Procura nel contesto delle indagini sull'omicidio ancora irrisolto di Alessandro Neri, il 29enne ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato lo scorso 8 marzo in un canale alla periferia di Pescara.

Droga, armi ed estorsioni: le accuse

Circa un centinaio di agenti, unità cinofile ed eliportate stanno eseguendo i provvedimenti nelle province di Pescara, Chieti e Teramo: le accuse contestate sono di spaccio di stupefacenti, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e danneggiamento con incendio, relativamente a fatti accertati nel capoluogo Pescarese.

Il caso di Alessandro Neri

Alessandro Neri, 29 anni, è uscito di casa il 5 marzo 2018, giorno in cui poi i familiari ne hanno denunciato la scomparsa. La sua auto, una Fiat 500 rossa, è stata individuata 48 ore dopo in pieno centro a Pescara. Il giorno successivo, l’8 marzo, il corpo senza vita del giovane è stato trovato a Fosso Vallelunga in un canale, seduto, con le gambe in acqua e il busto appoggiato sugli arbusti della sponda del torrente, vestito e con il cappuccio della felpa sulla testa. Dagli esami emerge che Neri è stato colpito con due colpi di pistola di piccolo calibro sparati a distanza ravvicinata, uno alla testa e uno all’emitorace, e che sul corpo non ci sono segni di colluttazione.

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