Discarica Malagrotta, Procura chiede rinvio a giudizio per Cerroni

Cronaca

L'imprenditore era stato assolto lo scorso novembre dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Ora i pm lo accusano, insieme ad altre sei persone, per il malfunzionamento di due impianti tra il 2006 e il 2013

La Procura di Roma ha chiesto per il “re dei rifiuti” Manlio Cerroni e per altre sei persone il rinvio a giudizio per il malfunzionamento, tra il 2006 e il 2013, di due impianti Tmb (trattamento meccanico-biologico) a Malagrotta. L’ex patron della discarica situata a Ovest di Roma era stato invece assolto lo scorso novembre dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Estinti per prescrizione i reati di traffico illecito di rifiuti e la frode in pubbliche forniture.

I reati contestati

Ora il pm Alberto Galanti contesta a Cerroni, nella veste di proprietario del consorzio Colari, al momento sotto commissariamento, di avere ricavato in quel periodo vantaggi economici. Il consorzio avrebbe infatti ottenuto ingiusti profitti anche in relazione al tritovagliatore installato a Rocca Cencia che ha operato in assenza di autorizzazione nella primavera del 2013 quando Roma si trovava in emergenza rifiuti. I reati contestati sono quelli di gestione abusiva di rifiuti, abuso d'ufficio e frode in pubbliche forniture. Oltre al "Supremo", la Procura chiede il processo per il suo storico braccio destro, Francesco Rando, per l'allora direttore tecnico dei due Tmb, Paolo Stella, per l'ex dg di Ama Giovanni Fiscon e per altre tre persone. Parti offese nel procedimento sono la Regione Lazio, Roma Capitale e Ama.

La discarica chiusa nel 2013

La discarica, aperta nel 1974, è stata chiusa ufficialmente l’1 ottobre 2013 dall’allora sindaco di Roma Ignazio Marino e dal governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti. Una prima chiusura era già stata ipotizzata nel 2004 e poi nel 2007. Il 31 maggio 2013 l’Italia è stata ammonita dalla Commissione europea per lo stato delle discariche laziali, con particolare riferimento a quella di Malagrotta, ritenuta non a norma perché contenente rifiuti non trattati adeguatamente prima di essere depositati nel centro di raccolta.

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