Discoteca Corinaldo, libero il 17enne arrestato per droga e accusato di aver usato spray

Cronaca

Il giovane, indagato a piede libero per i fatti avvenuti nel locale, il giorno dopo era stato trovato con oltre 200 grammi di cocaina e hascisc. Era finito nel centro di accoglienza della Procura minorile. Il gip ha confermato l’arresto ma l’ha rimesso in libertà

È tornato libero il ragazzo di 17 anni sospettato di aver usato lo spray urticante nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre sono morte 6 persone. Il giovane, indagato a piede libero per i fatti avvenuti nel locale, è comparso davanti al gip del Tribunale minorile di Ancona per un’altra vicenda legata alla droga. Il giorno dopo la calca nella discoteca, infatti, il ragazzo era stato trovato in un appartamento in un residence di Senigallia con due adulti e oltre 200 grammi di cocaina e hascisc: accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, era finito nel centro di accoglienza della Procura minorile. Ora, nell’udienza di convalida, il gip ha confermato l’arresto ma ha rimesso il 17enne in libertà perché non c'erano i presupposti per la custodia cautelare.

I due maggiorenni: “Non c'entriamo nulla con la storia di Corinaldo”

Arresti convalidati anche per i due adulti, di 27 e 22 anni, che erano stati trovati nel residence con il ragazzo. “Noi non c'entriamo nulla con la storia di Corinaldo”, hanno detto ai loro avvocati. Il più grande ha raccontato al suo difensore di essersi trasferito da circa un mese in quell’appartamento insieme alla sua fidanzata. La sera di venerdì 7 dicembre, ha detto, lei era fuori per lavoro e lui aveva ospitato il 22enne. Il minorenne, invece, era ospite occasionale da qualche tempo: quella sera, hanno raccontato i due maggiorenni, è uscito senza dire dove andava. Hanno aggiunto di non sapere l'ora in cui è rientrato, perché dormivano, e che sono stati svegliati il giorno dopo dai carabinieri.

Indagato a piede libero per i fatti nella discoteca

Il 17enne è indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose, per i fatti avvenuti in discoteca e il fuggi fuggi che ha provocato morti e feriti tra le persone in attesa di ascoltare il dj set del trapper Sfera Ebbasta. Tre ragazzi che si trovavano nel locale lo hanno riconosciuto come la persona che avrebbe usato lo spray al peperoncino. Ieri il ragazzo è stato sentito per tre ore dal pm minorile Santa Lebboroni, ha risposto alle domande e avrebbe fornito “elementi utili alle indagini”. Per i fatti della notte tra il 7 e l'8 dicembre sono indagati anche sette adulti: i membri della società che gestisce la discoteca (il rappresentante legale Francesco Bertazzi e i soci Quinto Cecchini e Carlantonio Capone) e i 4 proprietari dell'edificio che ospita la Lanterna.

Sciolta la prognosi per tre pazienti

Intanto, mentre sui corpi delle sei vittime (due ragazze di 14 anni, un ragazzo e una ragazza di 15, un 16enne e una mamma di 39) sono state eseguite le autopsie, migliorano le condizioni di alcuni feriti: sono saliti a tre, infatti, i pazienti degli Ospedali Riuniti di Ancona per i quali è stata sciolta la prognosi. Altri tre pazienti, tutti in prognosi riservata, sono invece in terapia intensiva.

Le indagini

Continuano intanto le indagini per accertare le responsabilità di quanto accaduto nella discoteca. Secondo fonti vicine alle indagini, nel locale ci sarebbero state molte più presenze di quanto consentito dalle norme. Le presenze in ecceso non sarebbero certificate ma sarebbero ingressi “in nero”, cioè senza biglietti marcati Siae. 

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