Maltempo in Sardegna, proseguono le ricerche del pastore disperso

Cronaca
L'area di Castiadas dove proseguono le ricerche del pastore disperso (Ansa)

L'uomo è scomparso da oltre 48 ore, nella zona di Castiadas. "La macchina dei soccorsi ha funzionato, ma ora serve una maggiore manutenzione", ha detto il capo della Protezione civile Borrelli. Anas: la Statale 195 riapre martedì 16 ottobre - METEO

Sono riprese questa mattina all'alba, con impegnati oltre 60 uomini, le ricerche del pastore di origine campana, di 38 anni, disperso ormai da oltre 48 ore nella zona di Castiadas, nel sud Sardegna, una delle più colpite dall'ondata di maltempo che ha investito l’isola nei giorni scorsi e ha causato la morte di una donna ad Assemini, nel Cagliaritano. "La macchina dei soccorsi ha funzionato molto bene, la strada Statale 195 è stata chiusa per tempo e questo ci ha permesso di limitare di molto il numero delle vittime possibili. Purtroppo non avremmo voluto registrare la vittima e il disperso", ha dichiarato il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, oggi a Cagliari. Intanto, l’ad di Anas, Gianni Vittorio Armani, fa sapere che proprio la Statale 195 "sarà riaperta al traffico" martedì (16 ottobre), dopo i danni causati dalle piogge (LE PREVISIONI). Si traccia anche un primo bilancio del maltempo: Coldiretti parla di "milioni di euro di danni immediati" causati dall’alluvione che ha stravolto il paesaggio, "mandato in rovina centinaia di aziende", distrutto strade e ponti, eliminato recinzioni.

Proseguono senza sosta le ricerche

Le ricerche del pastore disperso proseguono senza sosta. Gli uomini del Corpo forestale, con i vigili del fuoco, i carabinieri del Comando provinciale di Cagliari e della Compagnia di San Vito e gli specialisti del Soccorso alpino stanno passando al setaccio la zona compresa tra Capo Ferrato e Costa Rei. Per le ricerche, oltre ai cani, vengono utilizzati anche i droni. Oggi sono arrivati nella zona del Sarrabus altri mezzi pesanti dei carabinieri che smuoveranno eventuali cumuli di detriti alla ricerca del disperso. In volo anche elicotteri che perlustrano l'area dall'alto, al momento senza successo. Questa mattina, nel frattempo, una folla commossa ha partecipato ad Assemini ai funerali di Tamara Maccario, la donna di 44 anni vittima del maltempo. Fuggita dalla sua abitazione in auto con la famiglia per tentare di mettersi in salvo, la donna è stata travolta dalle acque del canale consortile Sa Murta, tra Assemini e Elmas. Il marito e le tre figlie si sono salvati, ma lei non ce l'ha fatta.

Borrelli: "Maggiore manutenzione nel territorio"

Borrelli intanto spiega che "ora si tratta di ritornare alla normalità, ripulire le case che sono state allagate, ripristinare la viabilità. Io mi auguro che si possano anche porre in essere tutta una serie di azioni di manutenzione del territorio volte a prevenire in futuro simili eventi". "Invito i sindaci a rivedere i piani comunali di protezione civile e ad aggiornarli, perché queste sono le condizioni per fare attività di prevenzione e per gestire efficacemente l'emergenza", ha aggiunto.

Si contano i danni dell’alluvione

"Desolazione e disperazione. Tanta", afferma Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, mentre si iniziano a contare i danni causati dai 500 millimetri d'acqua caduti in 24 ore. Il danno è già quantificabile in grosse proporzioni, in una conta che sta tenendo conto solo dei danni materiali immediati che andranno ad aggiungersi "alle mancate produzioni, ai mancati guadagni, al dover ricostruire realtà che ora sono solo sulla carta". Nel Sarrabus tante le aziende ancora isolate. Sono numerosi i pastori e gli allevatori di bovini che non sono ancora riusciti ad arrivare nelle proprie aziende. Molte strade sono state completamente cancellate rendendo impossibile il transito nei punti dove l'acqua, con la sua forza, ha portato via ogni cosa. Manca la corrente elettrica in molte zone, mentre non ci sono più le recinzioni in diversi pascoli. "Immediatamente occorre istituire un coordinamento che porti aiuto ai pastori che non riescono ad arrivare in azienda", spiega Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna.

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