
Il giovane che nel 2017 ha travolto con l'auto il campione statunitense di MotoGP a Misano (morto pochi giorni dopo), è stato condannato in abbreviato a un anno di reclusione, con pena sospesa e revoca della patente. La difesa annuncia già ricorso in appello
È stato condannato a un anno di carcere l’automobilista che il 17 maggio del 2017 ha investito il pilota di moto statunitense Nicky Hayden, che pochi giorni dopo l’incidente è morto in ospedale. La sentenza, emessa con rito abbreviato, è una condanna ad un anno con pena sospesa, oltre al pagamento delle spese processuali e alla revoca della patente. La sentenza del Gup è arrivata a Rimini dopo una lunga camera di consiglio. Il pubblico ministero Gengarelli aveva chiesto una pena di un anno e due mesi, mentre la difesa del giovane automobilista, un 31enne di Morciano, puntava all'assoluzione piena. Le motivazioni della sentenza arriveranno tra 90 giorni. Per quanto riguarda il risarcimento della famiglia Hayden, i sei milioni di euro richiesti, il massimale previsto dall'assicurazione dell'automobilista, tutto è rimandato alla causa civile.
L’incidente a Misano
Hayden, mentre si allenava in bicicletta a Misano, è stato investito ad un incrocio stradale dalla vettura guidata dal 31enne. È morto a 36 anni - a 5 giorni dall'incidente - all'Ospedale Bufalini di Cesena.
Il legale pronto a fare ricorso
"Aspetteremo le motivazioni della sentenza e poi proporremo quasi sicuramente appello”, ha detto l'avvocato Pisciotti che difende il giovane condannato. Il processo si è aperto e chiuso in un solo giorno perché dibattuto allo stato degli atti: i rilievi effettuati dai periti dopo l'incidente. Secondo il consulente della difesa, anche se l'automobilista avesse rispettato la velocità di 50 km orari, l'incidente si sarebbe ugualmente verificato, per il perito dell’accusa invece no. Per la difesa si tratta di processo che può essere ancora discusso in appello e Cassazione. "Una tragedia che ha coinvolto due ragazzi, che ha distrutto la vita del giovanissimo pilota, e che segnerà quella dell'automobilista", ha concluso Pisciotti. Il 31enne da quel giorno, secondo quanto riferito dai legali, non lavora più ed è seguito da sostegno psicologico.