Roma, sequestrati beni per un milione a uomo vicino a Banda Magliana

Cronaca
Il 44enne è stato arrstato nel marzo 2016 e al momento si trova agli arresti domiciliari (Ansa, foto di repertorio)
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Arrestato nel 2016 e già sottoposto agli arresti domiciliari, il 44enne avrebbe alle spalle 20 anni di attività criminali, attuate anche grazie ai rapporti intrattenuti con personaggi legati alla storica criminalità romana

I carabinieri della Compagnia San Pietro, a Roma, hanno sequestrato ai fini della confisca beni per il valore di circa un milione di euro a un 44enne romano. L’uomo, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, negli anni si è reso protagonista di traffico di droga, rapine e furti e sarebbe stato in contatto con personaggi legati alla storica criminalità capitolina, tra cui uno appartenente in passato alla Banda della Magliana. Tra i beni sequestrati, anche quattro immobili in zona San Pietro e a Fiumicino.

Attività criminale iniziata nel 1998

Secondo gli inquirenti, l’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari, sarebbe stato coinvolto dal 1998 fino a poco tempo fa in traffici e attività illecite "in un contesto delinquenziale particolarmente qualificato". Nello specifico, il 44enne poteva vantare un rapporto di fiducia di lunga data con uno degli ex membri della Banda della Magliana. Stando alle indagini, avrebbe avuto anche compiti di approvvigionamento e custodia delle armi in un'associazione dedita a rapine e furti, che gli è costata una condanna di 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Arrestato nel marzo 2016

Il destinatario del provvedimento di sequestro era finito in manette il 15 marzo 2016, nell'ambito dell'operazione "Vecchie Glorie", concentrata sulle attività criminali (efferate rapine in abitazioni, furti e ricettazione) di un gruppo che faceva capo proprio all’ex membro della Banda della Magliana detto "er Gnappa". Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, rivestiva per l’associazione criminale il ruolo di referente per i quartieri Tor Marancia e Garbatella. Inoltre l’uomo, in passato, avrebbe ricevuto mandato dal boss della Banda, di intrattenere contatti per conto dell’associazione criminale con esponenti della 'ndrangheta calabrese e della camorra napoletana.

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