Ilva, sì degli operai di Taranto all'accordo con Arcelor Mittal

Cronaca

Dopo Cornigliano e Novi Ligure, l'intesa è stata approvata anche dai lavoratori in Puglia quasi con un plebiscito: 94,29% di voti favorevoli

Gli operai dell'Ilva di Taranto hanno detto Sì all'accordo con Arcelor Mittal. Il referendum sull'intesa tra i sindacati e il gruppo acquirente ha ottenuto infatti il 94,29% di voti favorevoli, quasi un plebiscito. "Abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili" ha commentato il ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio. Soddisfazione espressa anche dal suo predecessore Carlo Calenda che su Twitter ha scritto: "Complimenti a sindacati e ailavoratori! Risultato straordinario. Finalmente Ilva riparte!".

Cosi' su tweet Carlo CalendaLa votazione

Il risultato è stato comunicato con una nota diffusa in serata da Fim, Fiom e Uilm è stato comunicato che ''i lavoratori del Gruppo Ilva, approvano a larghissima maggioranza l'ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 6 settembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra le organizzazioni sindacali e l'acquirente Arcelor-Mittal". Su 10.830 aventi diritto, 6.866 sono stati i votanti: 10 schede nulle, 12 schede bianche, 392 contrari e 6.452 sì. Un risultato complessivo raggiunto a seguito del referendum condotto in tutti i siti Ilva al termine di un'intensa settimana di assemblee, 44 in totale che hanno coinvolto circa 14mila lavoratori del gruppo in Italia. Le altre votazioni si sono tenute lo scorso 12 settembre agli stabilimenti di Cornigliano (Genova) e Novi Ligure (Alessandria), dove i sì ha vinto rispettivamente con il 90,1% e l'89,4%.

Il patto sindacati Arcelor-Mittal

Anche in Puglia, come in Liguria e Piemonte, il risultato del referendum era stato largamente previsto dalle sigle sindacali, secondo le quali i lavoratori stanno condividendo e sostenendo l'accordo che mette in sicurezza 10.700 posti di lavoro, di cui 8.200 a Taranto, sui 13.500 circa complessivi del gruppo. Mittal effettuerà le assunzioni subito. Il passaggio dei lavoratori da Ilva in amministrazione straordinaria alla multinazionale sarà affrontato nei prossimi giorni nella trattativa sindacale ma seguendo uno schema definito che terrà conto di parametri come l'anzianità aziendale, il ruolo ricoperto e i carichi familiari. Nel patto è inoltre previsto un piano di incentivi all'esodo, volontario e anticipato, con una somma di 100mila euro lordi per il lavoratore disponibile ad andare subito via. Circa 4,2 i miliardi che Mittal si è impegnata ad investire sul piano industriale e ambientale.

Fiom: “Risultato straordinario”

''Un risultato straordinario di partecipazione e di consenso. Il 93% dei metalmeccanici ha convalidato l'ipotesi di accordo siglata con Arcelor-Mittal. Il risultato di una vertenza lunga e complessa". Così Francesca Re David, segretario generale Fiom-Cgil ha salutato il via libera all'accordo deciso dal referendum dei lavoratori. "Il sindacato - ha aggiunto la sindacalista - ha tenuto ferme condizioni imprescindibili con il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori: diritti, salario, occupazione e ambiente. Questo accordo dimostra che le multinazionali possono investire nel nostro Paese conservando le tutele, a partire dall'articolo 18, dal mantenimento degli attuali livelli salariali e garantendo tutta l'occupazione''.

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