Morto Guido Ceronetti, si è spento a 91 anni lo scrittore torinese
CronacaL'autore si è spento nella sua casa di Cetona, nel Senese. È stato poeta, filosofo, drammaturgo, traduttore, attore. Nel 1970 diede vita al Teatro dei Sensibili, allestendo spettacoli di marionette. Suscitò polemiche nel 1999 la sua difesa del capitano delle SS Priebke
È morto all’età di 91 anni lo scrittore e poeta torinese Guido Ceronetti. Lo riferisce il sito del Corriere della Sera, con cui l’autore collaborava con una rubrica settimanale. Ceronetti si è spento nella sua casa di Cetona, nel Senese, dove era rientrato dopo un ricovero per un'ischemia. Da una trentina d'anni aveva scelto di ritirarsi in Toscana per dedicarsi soprattutto alla scrittura. L'ultimo libro, "Messia", scritto a Cetona, era stato pubblicato nel 2017.
L’attività da giornalista e scrittore
Ceronetti è stato scrittore e giornalista, ma anche filosofo, poeta, drammaturgo, traduttore e attore. La sua attività come giornalista iniziò nel 1945, collaborando con vari giornali. Di rilievo la sua attività di traduttore dal latino, dall'antico ebraico e di poesia moderna, in particolare dei libri di Kostantinos Kavafis. Tra le opere più significative di Ceronetti, "Un viaggio in Italia" e le raccolte di aforismi e riflessioni "Il silenzio del corpo" e "Pensieri del tè".
Il Teatro dei Sensibili
Nel 1970 diede vita al Teatro dei Sensibili, allestendo insieme alla moglie Erica Tedeschi spettacoli di marionette. Nel corso degli anni vi assistettero personalità quali Eugenio Montale, Guido Piovene, Natalia Ginzburg, Luis Bunuel, Federico Fellini. A partire dal 1985, con la rappresentazione de "La iena di San Giorgio", il Teatro dei Sensibili è diventato pubblico e itinerante. Dal 2009 è stato beneficiario della legge Bachelli, un fondo a favore di cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità economica.
Le polemiche per la difesa di Priebke
Accese polemiche aveva suscitato un suo intervento su La Stampa nel 1999 a difesa del capitano delle SS Erich Priebke, in cui sollevava qualche dubbio sull’ergastolo, sostenendo che la responsabilità dell'eccidio delle Fosse Ardeatine fu anche dei partigiani autori della strage di Via Rasella, compiuta il 23 marzo 1944. A quell’azione seguì la rappresaglia tedesca, che portò alla morte di 335 prigionieri italiani estranei all’attentato (COS'È L'ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE).