Mafia, estorsioni, droga e "inchino" ai boss: 9 arresti nel Catanese

Cronaca
Il blitz del carabinieri ha portato all'arresto di nove persone (archivio Ansa)

Gli inquirenti hanno ricostruito le gerarchie del clan Assinnata di Paternò. Una posizione di predominio confermata anche dal "saluto" in occasione dei festeggiamenti patronali del dicembre 2015

Associazione di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio ed estorsione con l'aggravante del metodo mafioso. Sono queste le accuse nei confronti di nove presunti appartenenti a una cosca di Paternò (in provincia di Catania), arrestati dai carabinieri nella mattina del 28 agosto.

L'operazione "Assalto"

L'operazione, denominata "Assalto", è scattata in seguito a indagini svolte tra maggio 2015 e luglio 2017 e ha consentito di assestare un duro colpo al clan Assinnata, articolazione territoriale dei Santapaola di Catania capace di imporre il proprio predominio a Paternò. Gli inquirenti, dopo le attività investigative che portarono, nel febbraio del 2016, alla cattura di 14 presunti esponenti dello stesso gruppo criminale nell'ambito dell'operazione The End, hanno individuato capi e gregari, riscontrando un diffuso condizionamento dell'economia locale.

L'inchino del 2015

La posizione di dominanza degli Assinnata era stata confermata anche dal cosiddetto "inchino", il segno di riverenza nel corso dei festeggiamenti patronali del 2 dicembre 2015, con il classico "dondolamento" dei portatori dei cerei davanti all'abitazione dello storico boss Salvatore Assinnata, padre di Domenico, il 28enne reggente, tra i 9 arrestati di oggi e già recluso nel carcere di Siracusa. L'inchiesta ha permesso di confermare il ruolo del giovane rampollo che, in assenza del padre, amministrava il clan e curava i rapporti con altri esponenti di notevole caratura.

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