Crollo ponte Genova, sopravvissuto: “Salvato dallo spostamento d’aria”

Cronaca

Un artigiano edile che si è salvato dal cedimento del viadotto Morandi a Genova, ricorda quei momenti drammatici: “Ho perso i sensi e il fiato per il colpo che ho preso”. E spiega ai giornalisti di non riuscire a guardare il ponte, pensando a chi non ce l’ha fatta

“Mi sono salvato grazie allo spostamento d’aria che mi ha sbalzato via, contro il muro. Ho perso i sensi e il fiato per il colpo che ho preso”. Luciano Gottschall, artigiano edile sopravvissuto al crollo del ponte Morandi a Genova, ricorda così il momento del cedimento del viadotto (IL CROLLO - FUNERALI - FOTO - VIDEO).

Il sopravvissuto: “Potevo esserci anche io sotto alle macerie”

Gottschall era a bordo del suo camion, poco prima del crollo, quando si è fermato ed è sceso dal mezzo, per recuperare del materiale edile. “In quel momento mi è venuto il mondo addosso. È l’unica cosa che mi ricordo”, dice ai giornalisti. Gottschall se l’è cavata con una spalla rotta, recuperato da due poliziotti e portato subito in ospedale. Oggi dice: “Non ho il coraggio di guardare il ponte ora, pensando alle persone che sono rimaste sotto e che potevo esserci anche io”.

L’autotrasportatore: “È successo tutto in pochi secondi”

Vittorio Droghetto, invece, è un autostrasportatore e il 14 agosto stava viaggiando con il suo camion in direzione di Savona. È riuscito a fermare il mezzo una cinquantina di metri prima della voragine. “Ho visto le macchine frenare e poi il ponte mentre andava giù. Ho avuto pochissimi secondi per rendermi conto, non ci credevo”. Droghetto dice a Sky tg24 di aver pensato inizialmente a un terremoto. “Ho visto i piloni principali venire giù in pochi secondi. Mi sono messo a correre, avevo paura, poteva crollarmi tutto sotto i piedi”.  

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