Messina, scoperto comitato d'affari: arrestati politici e imprenditori

Cronaca

Esponenti della criminalità locale, imprenditori e faccendieri sono finiti in manette in una operazione della Direzione investigativa antimafia. Coinvolta anche l'ex presidente del Consiglio comunale

La Dia di Messina ha eseguito diverse ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip nei confronti di politici messinesi, esponenti della criminalità locale, imprenditori e faccendieri (un arresto in carcere, dieci ai domiciliari e due misure interdittive). Al centro di quello che gli inquirenti definiscono “comitato d'affari” ci sarebbe l'ex presidente del consiglio comunale Emilia Barrile. Contestualmente sono stati eseguiti sequestri di imprese e beni immobili per un valore di svariati milioni di euro.

Barrile “agevolava le pratiche degli imprenditori”

Barrile, che è ai domiciliari, è accusata di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, atti contrari a doveri di ufficio e violazione dei doveri di imparzialità nei confronti della pubblica amministrazione. Secondo gli inquirenti, utilizzando il potere che le derivava dal ruolo, e facendo pressioni su dirigenti e funzionari comunali, agevolava le pratiche degli imprenditori che a lei si rivolgevano: come Fiorino, imprenditore della grande distribuzione indagato nell'inchiesta, che sarebbe stato aiutato nel disbrigo delle pratiche amministrative e tutelato da imprese concorrenti. Barile avrebbe ostacolato l'apertura di un esercizio commerciale nella zona dell'imprenditore amico. Secondo gli investigatori, inoltre, la donna era il vero dominus di due coop, la Peloritana Servizi e la Universo Ambiente, che gestiva attraverso prestanomi. Grazie ad amicizie, come quella con un personaggio già coinvolto in un blitz antimafia con l'accusa di concorso in associazione mafiosa, riusciva a gestire alcuni servizi di ristorazione e di fornitura di steward per il parcheggio all'interno dello stadio cittadino.

Chi è Emilia Barrile

Barrile, prima nel centrosinistra, poi passata al centrodestra per transitare alla fine a una lista civica sua, quella de i Leali, è risultata la più votata alle ultime elezioni comunali dove ha preso 2800 preferenze. La lista, però, non ha superato lo sbarramento del 5% e Barrile non è più tornata al Consiglio Comunale.

Le altre persone coinvolte

Imprenditori, funzionari comunali, costruttori e manager delle municipalizzate: sono gli altri personaggi coinvolti nella inchiesta. Tra i nomi coinvolti c'è anche quello del direttore generale dell'azienda di trasporti Atm, Daniele De Almagro, che sarebbe stato favorito dalla Barrile in cambio dell'assunzione nella società di un autista, che non aveva i requisiti per svolgere il lavoro. Indagato anche il costruttore Vincenzo Pergolizzi: la Barrile gli avrebbe fatto acquistare, grazie alla complicità del funzionario comunale Francesco Clemente, il terreno comunale dove doveva realizzare una palazzina. Tra gli indagati anche il commercialista Marco Ardizzone e gli imprenditori Angelo Pernicone e Giuseppe Pernicone, titolari di una società di vigilanza che svolgeva l'attività in occasione di eventi allo stadio. In cambio di agevolazioni nelle pratiche amministrative la Barrile avrebbe ottenuto l'assegnazione a una coop che controllava della gestione dei punti di ristoro allo stadio.

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