Pozzallo, concluso sbarco 450 migranti. Ue: condividiamo urgenza Conte

Cronaca
Un momento dello sbarco a Pozzallo. Foto Ansa

Sono finite le operazioni avviate nella notte, dopo il via libera del Viminale, per far scendere a terra chi era a bordo della Protector di Frontex e del pattugliatore Monte Sperone. Sono 128 i minori non accompagnati. Bruxelles: ora cooperazione

I 450 migranti arrivati a Pozzallo sulle navi Monte Sperone e Protector sono stati tutti sbarcati. "Per la prima volta arrivano in Europa" è il commento che arriva da Palazzo Chigi. Le persone si trovavano a bordo della nave della Guardia di finanza e di quella di Frontex, ferme da sabato in rada. Per procedere con lo sbarco si è atteso il via libera del Viminale, arrivato nella tarda serata di ieri. I migranti dovranno ora essere smistati nei Paesi che hanno dato la disponibilità ad accoglierli: Francia, Malta e Germania, ma anche Spagna e Portogallo. A questi, nella giornata di oggi, si è poi unita l'Irlanda che ne prenderà 20. Intanto la Commissione europea conferma "di avere ricevuto la lettera del premier Conte che è stata indirizzata ai presidenti Tusk e Juncker", e a breve risponderà. "In generale e senza entrare nei dettagli", Bruxelles dice di condividere "pienamente il senso di urgenza" espresso dal premier italiano (LO SPECIALE MIGRANTI).

Ue: bene sbarco a Pozzallo, ora cooperazione

"La Commissione", fanno sapere inoltre da Bruxelles, "accoglie con favore che entrambe le navi the Protector e Monte Sperone siano sbarcate a Pozzallo e ciò è stato possibile grazie a 6 Stati membri Ue che hanno deciso di accogliere condividere migranti". "L’Italia", ha poi ricordato il portavoce dell’esecutivo comunitario, "chiede da tempo una cooperazione regionale sugli sbarchi e ha ragione a chiederlo, la Commissione crede che soluzioni ad hoc non siano sostenibili a lungo termine e chiede una nuova spinta sulla base del Consiglio europeo". Mentre sull’ipotesi della Libia, la Commissione precisa: "Nessuna operazione europea o nave europea fa sbarchi in Libia perché noi non la consideriamo un porto sicuro".

Sbaracati 128 minori non accompagnati

Lo sbarco, iniziato dopo le 2, si è concluso in mattinata. Prima sono scesi 184 migranti dalla nave Protector di Frontex, poi è stata la volta di quelli sulla Monte Sperone. Nella serata di ieri erano già state fatte scendere le donne e i bambini. Nessuno è stato ospedalizzato. Fra i migranti ci sono anche 128 minori non accompagnati, mentre tre sono accompagnati. Si contano poi 44 donne e 272 uomini. In totale, 447 persone di cui 291 proverrebbero dall'Eritrea e 92 dalla Somalia. Altri migranti vengono da Nigeria, Bangladesh, Algeria, Libia, Siria ed Egitto. Dopo le prime visite le persone sono state trasferite nell'hotspot di Pozzallo insieme agli altri compagni di viaggio con cui erano partiti dalla Libia. I presunti scafisti sono stati fermati. Al momento l'hotspot accoglie 256 migranti e gli operatori del centro sono impegnati da più di 24 ore sul fronte accoglienza. Intanto, il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna spiega che "è opportuno un celere incontro con il ministro Salvini per discutere e approntare ogni dettaglio per il futuro, al fine di evitare possibili errori che potrebbero compromettere un lavoro certosino che viene effettuato da anni avendo cura nei minimi dettagli'' (GLI OBBLIGHI SUI SALVATAGGI).

Unhcr Italia: fine sofferenza ingiusta

Lo sbarco di tutti i migranti dalle due navi in rada a Pozzallo mette fine a "una sofferenza prolungata e ingiusta”, scrive intanto in un tweet Unhcr Italia, il braccio italiano dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati. Nel tweet si indicano le due costanti dello sbarco avvenuto nell'arco di due giorni: "1. Il sorriso che accoglie, sia del nostro team che di tutti gli altri operatori impegnati in turni diurni e notturni; 2. I corpi esili, i volti emaciati. Frutto di una sofferenza prolungata e ingiusta".

Migranti in vari Paesi, Salvini: "Vittoria politica"

Il via libera del Viminale è arrivato dopo che Francia, Malta e Germania, ma anche Spagna e Portogallo hanno acconsentito ad accogliere i migranti a bordo delle navi. "È una vittoria politica", ha detto ieri il ministro dell'Interno Salvini. Mentre il premier Conte, proprio sull'aiuto arrivato dai partner europei, aveva scritto sui social: "Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all'Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all'ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà. Continuiamo su questa strada, con fermezza e nel rispetto dei diritti umani". Ai Paesi che hanno accettato di accogliere i migranti, il 16 luglio si è poi unita l'Irlanda. Altri invece hanno deciso di non aiutare l'Italia: è il caso di Repubblica Ceca e Ungheria che hanno risposto con un secco "no" alla richiesta del nostro Paese.

Cronaca: i più letti