Parma Calcio, Procura Figc deferisce il club e un tesserato

Cronaca
I giocatori del Parma festeggiano la promozione in serie A al termine della partita contro lo Spezia (foto Ansa)
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Il club emiliano e l'attaccante Emanuele Calaiò sono stati deferiti per illecito sportivo. Al centro del caso, gli sms inviati ai calciatori dello Spezia prima della gara dello scorso 18 maggio. Grazie alla vittoria per 2-0, la squadra ottenne la promozione in serie A

Per la squadra del Parma arriva il deferimento sul caso degli sms sospetti prima della partita di serie B con lo Spezia del 18 maggio scorso, che ha permesso alla società emiliana, a soli tre anni dal fallimento, di tornare in serie A. Lo ha ufficializzato la Figc. Il Procuratore federale ha deferito anche il calciatore del club emiliano Emanuele Calaiò per la violazione dell'articolo 7 del Codice di giustizia sportiva (illecito sportivo) e lo stesso Parma per responsabilità oggettiva "per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato". Nel caso fosse accolta in giudizio l'accusa, si potrebbe arrivare ad una pesante squalifica per il giocatore e, per il Parma, anche alla mancata promozione nel campionato di serie A.

Emanuele Calaiò e i messaggi agli avversari

In particolare, la procura ha deferito Calaiò "per aver posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara Spezia-Parma del 18 maggio”, attraverso il tentativo di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia, Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell'incontro. Per raggiungere lo scopo, il calciatore avrebbe anche inviato a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi su WhatsApp.

I messaggi WhatsApp e l'indagine

L'indagine era scattata dopo che due giocatori dello Spezia, Filippo De Col e Alberto Masi, avevano segnalato di avere ricevuto tre messaggi attraverso WhatsApp dai vecchi ex compagni di squadra Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo (quest'ultimo però è stato escluso dal deferimento). Due messaggi per il primo, uno per il secondo. Messaggi sempre definiti di tono scherzoso dai due attaccanti del Parma, e in cui si leggeva: "Non ci spaccare le gambe". Dopo quei messaggi, lo Spezia perse in casa 2-0 con gli emiliani che, grazie al contemporaneo pareggio del Frosinone a Foggia, conquistarono la serie A. Si tratta di sms spiritosi fra amici, corredati da faccine, secondo il Parma. Ma per la Procura federale, guidata da Giuseppe Pecoraro, si tratta invece di un tentativo di combinare il match. Una versione, questa, assolutamente inattesa dal Parma che aveva sempre ritenuto come unica ipotesi possibile l'archiviazione. Il club, quando era emersa la vicenda, aveva immediatamente replicato esprimendo sconcerto e continuando a ritenere che "testo e tenore dei messaggi non possano integrare una fattispecie così grave", confidando "che chi dovrà giudicare lo farà nel rispetto delle norme, della giustizia e del buon senso".

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